Dal rigido inverno nostrano, al caldo australiano. Con passo breve e deciso, perchè il prossimo 3 gennaio dentro il borsone imbarcato prima per Milano e il giorno successivo direzione Melbourne, ci sarà un carico di belle speranze.  Giulio Zeppieri è pronto, dunque, a volare verso la terra dei "canguri". Al momento giocherà in tabellone soltanto l'AGL Loy Yang Traralgon Junior International", torneo di Grade 1 in programma dal 13 al 18 gennaio, che precederà di una settimana la prima prova Slam a livello Junior in programma a Melbourne Park e dove il portacolori del Capanno Tennis Academy e fuori di poco dal main draw e, dunque, giocherà le "quali".
«In effetti è così - ha spiegato il giovane tennista di Latina - Dal 1 gennaio, con la nuova classifica, dovrei essere intorno alla 65esima posizione, ma a Melbourne si sono iscritti tutti e, quindi, mi ritrovo fuori di poco. Non fa nulla, vorrà dire che giocherò le ‘quali' con le giuste motivazioni per guadagnarmi l'accesso a Melbourne Park».
Emozionato?
«Al momento no, ma una volta lì e se riuscissi a mettere piede a Melbourne Park per giocare in tabellone gli Australian Open, la storia potrebbe essere diversa».
Il dolore alla spalla accusato in preparazione?
«Passato, ma con un fisioterapista come Ettore De Angelis, non avevo dubbi a riguardo. Insime a Piero (Melaranci, il coach ndr), mi ha seguito passo passo in questa preparazione».
E il tuo coach cosa dice?
«E' sempre di poche parole. Credo che sia un bene».
I più emozionati, dunque, sono papà Leone, mamma Elisabetta e tuo fratello Giorgio.
«Credo proprio di sì, ma vedrete che una volta messo piede in Australia e, speriamo, all'interno dell'impianto che ospiterà la prima prova dello Slam, le emozioni riusciranno a rapire anche me».
Dove senti di essere migliorato?
«Nella testa. Sento di poter far parte di questo ‘circo'. Rispetto all'inizio del 2017, ho molta più fiducia nei miei mezzi».
Soprattutto in un servizio che, ci dicono, sia migliorato molto.
«Sì, sto servendo bene».
Paura del caldo australiano?
«Molta, ma cercherò di abituarmi in fretta».