Latina-Padova 2-3 (20-25; 25-22; 25-22; 11-15)
Taiwan Excellence Latina: Shoji (L), Gitto 1, Sottile 1, Le Goff 5, De Angelis (L) ne, Corteggiani, Savani 18, Rossi 8, Ishikawa 2, Maruotti 17, Kovac, Huang, Starovic 15.  All: Di Pinto
Kione Padova: Polo 10, Bassanello (L) ne, Nelli 10, Peslac, Gozzo ne, Balaso (L), Cirovic 13, Sperandio 4, Volpato 8, Premovic 11, Travica 3, Koprivica, Randazzo 24..  All: Baldovin.
Arbitri: Venturi-Santi
Note: Taiwan Excellence Latina: ace 8, err.batt. 15, ric.prf 37%, att. 44%, muri 10. Kioene Padova: ace 3, err.batt. 16, ric.prf 30%, att. 58%, muri 11. Mvp Cirovic. Spettatori 910.
Ancora un tie break a fare la differenza, a far masticare amaro alla Taiwan Excellence Latina. E così, ieri sera, al cospetto della Kioene Padova è arrivata la sesta sconfitta consecutiva ed il sesto tie break perso sui sette complessi giocati in questa travagliata stagione. I veneti si sono imposti 3-2, ma a differenza delle ultime prestazioni, questa volta Latina ci ha messo un pizzico di cattiveria e di cuore in più.
Nonostante questo, alla fine una parte del pubblico ha contestato la squadra e Savani ci ha messo la faccia andando a parlare con una parte di popolo del PalaBianchini che sta mal digerendo questo momento negativo.
La cronaca - Tanto per non smentirsi rispetto alle ultime disastrose prove, Latina partiva come peggio non poteva fare: distratta, abulica, oseremo dire indisponente: 3-8 in un amen con muri ovunque da parte di Padova. Strada facendo, però, un po' d'orgoglio veniva fuori e con la stessa velocità la Taiwan riusciva a rimettersi in carreggiata (13-13) complice un attacco di Nelli che definire imbarazzante sarebbe poco. I veneti, però, si scrollavano ben presto di dosso il momento di appannamento, tornando a fare il loro compitino e approfittando dei soliti sbalzi d'umore di una squadra, quella di Di Pinto, votata soltanto al minimo di sacrificio e nulla più. Il 20-25 finale ne era una conseguenza: 0-1.
Come se non fosse bastato questo, Latina partiva male (1-3) anche nel secondo parziale, ma questa volta il pizzico di orgoglio di cui facevamo accenno prima, trovava forma e consistenza nella voglia di lottare contro tutto e tutti. Prima Maruotti e poi Savani salivano in cattedra come, forse, non accadeva da tempo, ma sul 22-20 la scelta di Di Pinto di gettare nella mischia Ishikawa soltanto con il compito di andare in battuta e cercare l'ace, si rivelava azzeccata: detto, fatto. E dal 23-20 era un gioco da ragazzi arrivare al 25-22: 1-1.
La Taiwan, a questo punto, dimostrava di avere quella necessaria voglia di poter restare in campo con testa e cuore e lottare palla sua palla. Lo dimostrava nelle piccole cose, nella voglia di dare un calcio alle tante e giustificate critiche dell'ultimo periodo. Nella compattezza, una volta tanto, di squadra. Ognuno, insomma, riusciva a dare il proprio contributo ed il salire sopra la sufficienza comportava che anche questo set, voluto a tutti i costi e con il coltello tra i denti, finiva per sorridere a Latina. Perchè Maruotti sul 23-22 attaccava nella maniera giusta e successivamente, chiamato in campo come nel secondo set, Yuki Ishikawa non si lasciava pregare e chiudeva con un ace: 25-22 e 2-1 Latina.
Le pause di riflessioni, però, tornavano a riaffiorare prepotentemente nel quarto set, con Latina sin troppo brava ad offrire una chance a Padova. Morale della favola, la Kioene scappava via ed il 17-25 era la sintesi di un qualcosa troppo vicino ad un film già visto più volte in questa stagione: 2-2 e settimo tie break stagionale.
E, come da copione, arrivava la sesta sconfitta consecutiva che faceva il paio con altrettanti tie break persi, una maledizione infinita per una squadra fin troppo succube del proprio instabile stato d'animo.