Latina lo ha ammaliato, a tal punto dall'essere scelta come sua città dove far crescere i figli. Ruben Olivera si è allenato a lungo quest'estate a Borgo Grappa per essere pronto all'arrivo di un'eventuale nuova chiamata. Chiamata che è arrivata dal Latina di Serie D e che il "pollo" ha accettato. Sarà il faro del centrocampo di Chiappini, a cui darà esperienza, fosforo e carattere. Oggi si è presentato in conferenza stampa in quel Francioni che lo ha amato e apprezzato nelle molte battaglie giocate in Serie B: «Questa è la mia casa, Latina la mia città. Qui sto benissimo, non mi manca nulla. Fisicamente sto bene, oggi mi sono allenato per la prima volta con i miei nuovi compagni, non vedo l'ora di andare in campo. Se il mister vuole, sono già pronto. Sono a conoscenza del fatto che il campionato di serie D è molto difficile e, soprattutto, fondamentalmente diverso dagli altri nei quali ho giocato, ma se ho preso questa decisione è perché sono convinto di poter davvero dare molto a questa squadra e con la mia esperienza contribuire alla crescita dei giovani. Sono qui anche per questo. Io capitano? No, assolutamente. Voglio essere d'esempio per tutti, provando ad essere una guida nello spogliatoio, aiutando il mister in mezzo al campo».
«Con il ritorno in nerazzurro di un giocatore come Rubén Olivera, abbiamo dimostrato, semmai ce ne fosse stato bisogno, che crediamo fortemente in questo progetto e vogliamo mettere il nostro tecnico, Andrea Chiappini, nelle condizioni ideali di poter far crescere bene il gruppo. Mi auguro che la città cominci a capire gli sforzi di questo gruppo societario e si avvicini a noi e alla squadra». A parlare in questi termini, ieri pomeriggio, il Direttore Generale del Latina 1932, Fabio Napolitano, particolarmente soddisfatto dell'ennesimo sforzo economico fatto dal gruppo di soci per riportare a Latina un giocatore importante come il centrocampista uruguaiano.
«Ancora oggi - ha spiegato Napolitano - paghiamo, in alcuni casi, le gestioni societarie precedenti, non ultimo il discorso riguardante le bandiere da sistemare sui pennoni della facciata storica dello stadio e quello relativo ai pullman per le trasferte della squadra, per i quali, come nel caso delle nuove bandiere, ci hanno chiesto i soldi in anticipo altrimenti non si sarebbe fatto nulla».