Dove nasce l'inchiesta Olimpia? Dagli appalti ma poi diventa molto altro. Quello che viene descritto in più passaggi dell'ordinanza è un vero e proprio "scambio di potere" in cui entrano società, politici, imprenditori, funzionari pedine ed attori spesso allo stesso tempo. Nei servizi in edicola oggi 15 novembre abbiamo ricostruito quanto accaduto dentro e fuori il palazzo comunale per descrivere il sistema Latina. Non importa stabilire da dove sia cominciata, se prima a Borgo Piave oppure in via dei Mille o negli uffici comunali dove si affidano gli appalti per interventi di manutenzione delle opere pubbliche; quello che è certo è che il filo che tiene insieme la matassa di questa presunta e articolata associazione per delinquere parte da lontano. Un gomitolo che prende forma attorno alla convinzione che usando qualche accortezza si può fare tutto. Da lì, da questa convinzione maturata e alimentata negli anni, il passaggio al senso di onnipotenza nutrito dalla consapevolezza dell’impunità è stato quasi obbligato.

Dai sospetti sulla piscina, l’indagine si è allargata e la Procura ha alzato l’asticella, quasi come se ci fosse un dirigibile che dall’alto ha monitorato e ha accertato fatti e misfatti: da via dei Mille in piazzale Prampolini fino in piazza del Popolo e poi in altri quartieri della città percorrendo una strada: quella dell’illegalità come hanno sottolineato gli inquirenti.
Nella sala intitolata a Borsellino ieri durante la conferenza stampa non c’era il pubblico ministero Giuseppe Miliano, il regista dell’inchiesta, è in Tribunale per un processo, c’è il Procuratore Capo Andrea De Gasperis insieme ai due alti ufficiali dei carabinieri: il comandante provinciale Edoardo Calvi e il comandante del Reparto Operativo Paolo Befera. E’ mezzogiorno quando De Gasperis prende la parola e senza mezze misure parla di un sistema, di illegalità, connivenze tra politici, imprenditori e professionisti, di soldi e di ben 152 appalti. «Abbiamo scoperto un sistema di illegalità diffusa - ha detto De Gasperis - o meglio un vero e proprio patto. Il reato contro la pubblica amministrazione non è facile da perseguire, viene scoperto quando è stato già consumato e parliamo di reati estremamente complessi. Questo è un procedimento che prende origine da un’interrogazione parlamentare del 2013 in merito alla concessione della piscina comunale alla società Nuoto 2000 che era in disponibilità di un soggetto collegato al tempo all’assessore allo Sport del Comune di Latina - ha sottolineato De Gasperis - parte tutto da qui, poi il resto lo hanno fatto le intercettazioni, le consulenze tecniche disposte dal pm che hanno fatto emergere un sistema di illegalità diffusa nella gestione politica amministrativa del Comune di Latina. Era il frutto di connivenze tra pubblici ufficiali, amministratori , imprenditori e professionisti». Sono tre i percorsi investigativi che hanno perlustrato i carabinieri. «La gestione degli appalti, i favori alla società del Latina Calcio - ha aggiunto De Gasperis - e poi l’ associazione a delinquere che riguarda invece i reati in materia di urbanistica».

Gli articoli completi in edicola con Latina Oggi (15 novembre pagine 2-23)