ROMA (ITALPRESS) – “Siamo qui per fare chiarezza su una vicenda che ha creato molte polemiche e molto rumore ma che è basata sulla manipolazione dei fatti e che nelle intenzioni di chi l’ha orchestrata avrebbe dovuto dimostrare una censura che non c’è mai stata. Fa male perchè questa manipolazione ha ottenuto l’effetto desiderato di gettare discredito sul Servizio Pubblico”. Così Franco Di Mare, direttore di Rai Tre durante la sua audizione in Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi sul caso Fedez per il Concertone del primo maggio.
“Fedez ha alterato i fatti pubblicando un testo manipolato della telefonata avvenuta tra lui e altri personaggi, quali conduttori del Concertone, il responsabile di ICompany Massimo Bonelli e Ilaria Capitani, vicedirettrice di Rai Tre, tra gli altri. Ha detto che la Rai gli aveva chiesto il testo e imposto la censura oltre che la vicedirettrice Capitani si era sottratta al confronto con lui. Forse lo ha fatto per avere più visualizzazioni, like, seguito. Quando Fedez, alla fine ha sostituito quella pubblicazione con la ricostruzione originale ormai era troppo tardi”.
“Le scelte editoriali che riguardano il Concertone del Primo maggio non competono alla nostra Azienda ma sono di esclusiva pertinenza dell’organizzazione che scelgono il tono da dare alla serata e la comunicano alla Rai”, ha sottolineato il direttore di Rai Tre.
“Dal 1990 le tre grandi organizzazioni sindacali del nostro Paese, Cgil, Cisl e Uil organizzano il Concerto del Primo Maggio da sempre trasmesso dalla Rai – ha aggiunto -. L’organizzazione del Concertone è affidata a ICompany, la Rai acquista i diritti di ripresa, acquista uno spettacolo che non è promosso dalla Rai. L’azienda non ha responsabilità diretta su quanto avviene in quel luogo, il contratto di acquisto e ripresa prevede fornitura di telecamere, maestranze, supporto tecnico perchè il programma vada in onda”.
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