ROMA (ITALPRESS) – Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail entro settembre sono state 396.372, quasi 30mila in più (+8,1%) rispetto alle 366.598 dei primi nove mesi del 2020, sintesi di un decremento delle denunce nel trimestre gennaio-marzo (-11%) e di un incremento nel periodo aprile-settembre (+22%), nel confronto tra i due anni. I dati evidenziano nei primi nove mesi un aumento a livello nazionale degli infortuni in itinere (+20,3%, da 44.481 a 53.509 casi) e un incremento del 6,4% (da 322.117 a 342.863) di quelli avvenuti in occasione di lavoro. Il numero degli infortuni sul lavoro denunciati è aumentato del 6,5% nella gestione Industria e servizi, dell’1,4% in Agricoltura e del 31,9% nel Conto Stato. L’aumento che emerge dal confronto dei primi nove mesi del 2020 e del 2021 è legato alla sola componente maschile, che registra un +13,4%. L’incremento ha interessato sia i lavoratori italiani (+7,5%) sia quelli extracomunitari (+13,4%) e comunitari (+2,1%).
Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale sono state 910, 17 in meno rispetto alle 927 registrate nei primi nove mesi del 2020. Al 30 settembre risultano 15 incidenti plurimi avvenuti nei primi nove mesi per un totale di 35 decessi, 21 dei quali stradali. Le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail nei primi nove mesi sono state 40.470, 8.769 in più rispetto allo stesso periodo del 2020 (+27,7%). Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, del sistema nervoso e dell’orecchio continuano a rappresentare le prime tre malattie professionali denunciate, seguite dai tumori che superano anche a settembre quelle del sistema respiratorio.
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