Milano, 28 apr.(Adnkronos) - "Finalmente è arrivata la giustizia; sono passati tanti anni, ma alla fine giustizia si sta facendo. Ora spero si vada fino in fondo e si condannino questi assassini". Lo ha detto all'Adnkronos Tito Berardini, gambizzato dalle brigate rosse il 12 maggio 1978, a Milano.

L'uomo, ex dirigente della Dc, responsabile dei gruppi impegni politici Milano, ricorda i fatti che lo videro coinvolto circa 40 anni fa: "Erano quasi le 8 del mattino e stavo uscendo di casa per recarmi in ufficio, alla Cariplo". Il giorno prima, come capogruppo della Dc al consiglio di zona, aveva commemorato Aldo Moro: "Molti esponenti della sinistra estrema, presenti, non avevano gradito il mio discorso e la condanna esplicita del terrorismo". Così, quel giorno, "avevo percorso appena una ventina di metri da casa, quando un commando di terroristi appartenenti alla Walter Alasia (la colonna terroristica milanese di cui faceva parte Sergio Tornaghi arrestato ieri), mi gambizzò con sei colpi di pistola. Cinque dei sei colpi mi trapassarono le gambe e una lacerò l'arteria femorale della gamba sinistra. Ho rischiato di morire".

Malgrado siano passati tanti anni, Berardini afferma di non aver mai perso la speranza: "Ho sempre conservato la speranza perché so che la giustizia arriva; magari tardi, ma arriva". Del resto, aggiunge, "è stata una vergogna che la Francia non abbia consegnato questi assassini; io sono stato fortunato perché mi sono salvato, ma altri sono stati uccisi o hanno avuto la vita rovinata per sempre perché non possono più camminare". E, conclude, "andare a colpire persone inermi è una vera vigliaccheria".