Roma, 13 giu. (Adnkronos) - "Un folle spara in un comprensorio e uccide tre persone indifese: un anziano di 84 anni e due fratellini di 5 e 10 anni che muoiono tenendo per mano il loro padre. Una storia di degrado e di follia, ma soprattutto una tragedia che si sarebbe potuta evitare essendo lo psicopatico in questione conosciuto dai sanitari che un anno fa lo sottoposero a Tso e già più volte segnalato alle Forze dell'Ordine per minacce con coltelli e per altri episodi di ira". Lo afferma Vittorio Sgarbi.

"Questo dramma, che colpisce una intera comunità, evidenzia drammaticamente -aggiunge- voragini nella sicurezza, ma soprattutto paradossi insormontabili: durante il lockdown abbiamo assistito a solerti e delatori vicini di casa pronti a chiamare Polizia, Carabinieri e Vigili urbani per segnalare cene senza mascherina e poi in questo caso di pericolo vero nessuno ha avuto il coraggio di denunciare una situazione che è poi degenerata, ma che certamente si sarebbe potuta evitare se ciascuno avesse fatto il suo".

"Il problema -conclude Sgarbi- non è la diffusione di troppe armi. Il punto è la salvaguardia del territorio e il controllo delle anomalie che possono mettere a repentaglio la sicurezza e la incolumità dei più deboli. Ecco io credo che nella città di Roma si debba fare molto per affrancare i cittadini dall'isolamento sociale e per far rinascere in ciascuno di noi quel senso civico e quello spirito di solidarietà per il prossimo che ci può rendere protagonisti di un nuovo rinascimento".