Milano, 30 apr. (Adnkronos) - Anche ripartendo il 18 maggio, i negozi fermi per il lockdown da covid19 nell'area di Milano, Monza e Lodi, perderanno nel 2020 4,9 miliardi di euro, di cui 4,2 mld solo a Milano città metropolitana. Almeno il 25% delle imprese più piccole rischia la chiusura e più di 42.300 i lavoratori sono già in cassa integrazione. Sono le rilevazioni dell'Ufficio studi per le aree di Milano, Monza Brianza, Lodi. Nel 2020 la perdita di 4,9 miliardi di euro corrisponde a un -40% del volume d'affari rispetto a una situazione di normalità. Soltanto a fine anno si può ipotizzare un parziale ritorno a scenari di mercato meno drammatici.

Le attività commerciali al dettaglio completamente ferme sono oltre 22.700 per 123mila addetti. Particolarmente grave la situazione delle aziende più piccole, fino a 9 dipendenti - molte sono imprese familiari - che costituiscono il 65% del totale delle attività commerciali chiuse a Milano, Monza Brianza e Lodi. Con il quadro di riferimento ad oggi prevedibile di ripresa dell'attività la caduta del loro reddito quest'anno sarà quasi del 60% ed è molto elevato il rischio di cessazione definitiva dell'attività. Senza interventi di sostegno concreti, rapidi ed efficaci Confcommercio Milano stima almeno il 25% di chiusure: 3.700 imprese.

"I danni per l'emergenza Covid-19 stanno diventando drammatici. Le nostre imprese hanno bisogno di soldi veri per compensare le perdite e ripartire in sicurezza", afferma Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza. "Occorre passare dagli annunci e le promesse ai fatti: indennizzi e contributi a fondo perduto, credito a burocrazia zero, moratoria fiscale per tutto l'anno, estensione del credito d'imposta anche ai contratti d'affitto d'azienda o di ramo d'azienda".