Roma, 4 dic. (Adnkronos Salute) - Un "panettone sospeso" in favore dell'Associazione italiana sclerosi multipla (Aism) e della Comunità di Sant'Egidio. E' questa l'iniziativa - che riprende la tradizione napoletana del caffè sospeso - che quest'anno vede unite le due realtà associative, per celebrare un "Natale diverso" e venire in aiuto da un lato alle decine di migliaia di persone che sempre più numerose, a causa della pandemia da Covid-19, si rivolgono alle mense e ai centri della Comunità di Sant'Egidio, e dall'altro ai pazienti più fragili aiutando la ricerca sulla sclerosi multipla.

Fino al 9 dicembre, sul sito www.aism.it/panettonesospeso con una semplice donazione di 10 euro ciascuno - si legge in una nota - potrà fare una doppia azione: sostenere la ricerca scientifica sulla sclerosi multipla e donare il panettone a Sant'Egidio per il Natale che la Comunità organizza preparerà per famiglie povere, anziani e persone senza dimora sul territorio nazionale.

"Aism nasce per non lasciare nessuno da solo con la propria malattia e con le proprie paure", dichiara Francesco Vacca, presidente nazionale dell'associazione. "Abbiamo scelto di creare questo sodalizio con la Comunità di Sant'Egidio - spiega - perché rispecchia i nostri stessi valori come la solidarietà, la dignità umana e l'affermazione dei diritti dei più fragili, qualunque sia la natura di tale condizione. Il 'panettone sospeso' rappresenta un po' il simbolo di tutto ciò: vuole accrescere e condividere un valore e vuole offrire, proprio come si fa con il caffè a Napoli, un momento di festa e un momento di gioia, a chi ne ha bisogno".

"Il Natale 2020 sarà diverso dal solito - dichiara il portavoce della Comunità di Sant'Egidio, Roberto Zuccolini - ma non mancherà il nostro impegno per essere vicini a chi si trova in difficoltà. Per questo abbiamo accettato volentieri di stringere un'alleanza con Aism attraverso questa iniziativa. La crisi si supera con la solidarietà - conclude - e alleandosi con chi non dimentica i poveri, vecchi e nuovi, che la pandemia ha reso ancora più fragili e bisognosi".