Lo vediamo oggi in foto di tanti anni fa sorridere al fianco del regista Giuseppe De Santis, e passeggiare con Pasolini assorto in una conversazione. Il FondiFilm Festival non dimentica i "figli illustri" del suo territorio, e oggi nel ventennale della scomparsa di Leopoldo Savona, dedica una serata a questo "uomo di cinema e cittadino esemplare" dopo avere reso omaggio negli anni ai grandi personaggi della Settima Arte. Lo ricorderà alle ore 21 nella cornice del chiostro di San Domenico, alla presenza della figlia attrice Isabella. Si tratta di un tributo molto caro all'Associazione De Santis, voluto fortemente dalla stessa con l'auspicio che presto Fondi possa dedicare a Savona una strada o una piazza.
Non è un caso che a scendere in campo saranno proprio il direttore artistico della rassegna e l'organizzatore generale, rispettivamente Marco Grossi e Virginio Palazzo, pronti a riannodare i fili della memoria per ripercorrere la storia di Savona rappresentante del Partito d'Azione, ufficiale di cavalleria, combattente antifascista e primo Sindaco di Fondi nominato dal Comando alleato il 24 Maggio 1944, ma anche uomo di cultura, innamorato del Cinema nell'ambito del quale si è mosso spesso sul set e dietro la cinepresa.
Marco Grossi e Virginio Palazzo sottolineano alcuni momenti che nel dopoguerra videro Savona in tali ruoli. Era al fianco di De Santis sul set di "Non c'è pace tra gli ulivi" come assistente alla produzione, ad esempio. Un rapporto di lavoro e di amicizia, che li portò nuovamente a condividere un'esperienza cinematografica nel 1954, in occasione delle riprese di "Giorni d'amore", con Savona questa volta nel ruolo di collaboratore alla regia. Così sarà anche per "Uomini e lupi" (1956) e "La strada lunga un anno" (1958).
Il pubblico del FondiFilmFestival approfondirà questo lato artistico di Savona anche attraverso la visione de "Il principe dalla maschera rossa", sua opera prima da regista, una pellicola interpretata da Frank Latimore e Maria Fiore e prodotta dal fondano Giovanni Addessi. Sempre dietro la macchina da presa, nel 1959 Savona firma la regia de "Le notti dei teddy boys", e in tale contesto lavora con Pasolini, la cui firma appare nella sceneggiatura dell'opera insieme a quelle di Elio Petri, Franco Giraldi e Tonino Guerra.
Ancora con Pasolini, Savona opera quale assistente alla regia, con Bernardo Bertolucci, per il film "Accattone" (1961).
Tante altre esperienze lo vedono nel tempo impegnato in questo mondo così affascinante. Grossi e Palazzo citano gli inizi, le collaborazioni per la realizzazione di film in qualità. Nominano "La romana" (1954) di Luigi Zampa, "Totò all'inferno" (1955) di Camillo Mastrocinque e "Io bacio… tu baci" (1961),
diretto da Piero Vivarelli; e poi ancora, "I mongoli" (1961, co-diretto con André De Toth) interpretato da Jack Palance, Anita Ekberg, Antonella Lualdi, "La leggenda di Fra' Diavolo" (1962), "La guerra continua" (1962) con Jack Palance, Giovanna Ralli, Folco Lulli, Serge Reggiani, fuga di cinque soldati italiani dopo l'8 settembre ‘43 sulle note della colonna sonora di Trovajoli.
Altri titoli da ricordare, legati a Savona, sono "I diavoli di Spartivento" (1963), "El rojo" (1966), "Dio perdoni la mia pistola" (1969), "Un uomo chiamato Apocalisse Joe" (1970), "Posate le pistole, reverendo" (1971), "La morte scende leggera" (1972), "Le due orfanelle" (1976), interpretato tra gli altri da sua figlia Isabella che stasera si unirà al ricordo dedicato dal Festival all'amato papà.