La memoria torna ai primi giorni di gennaio. Sul palcoscenico del Beverly Hilton, California, la conduttrice televisiva più influente degli Stati Uniti, Oprah Winfrey, vedeva premiato il suo impegno divulgativo, sociale, artistico con l'ambito Golden Globe "Cecil B. DeMille" alla carriera, e parlava di riscatto, di onestà, di diritti, in una celebrazione universale e perentoria della donna che ha saputo marcare un aspetto tragico, eppure fortemente peculiare, del nostro tempo.
Il testimone del dibattito attuale è passato all'attrice Premio Oscar, doppiatrice, regista londinese Vanessa Redgrave, che nella cerimonia di apertura della 75esima Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia ha ricevuto il prestigioso Leone d'Oro alla Carriera (già incassato quest'anno da David Cronenberg) per la sua attorialità "sensibile e capace di infinite sfumature, interprete ideale di personaggi complessi e non di rado controversi. Dotata di naturale eleganza, innata forza di seduzione e di uno straordinario talento", si legge nella motivazione del direttore Alberto Barbera, la Redgrave "è potuta passare con disinvoltura dal cinema d'autore europeo alle fastose produzioni hollywoodiane, dalle tavole del palcoscenico alle produzioni televisive, offrendo ogni volta risultati di assoluta eccellenza. Le sue apparizioni, distribuite in sessant'anni di attività, emanano autorevolezza e piena padronanza dei ruoli, generosità senza limiti ed estrema raffinatezza, qualità non disgiunte da una buona dose di audacia e combattività che costituiscono uno dei tratti più evidenti della sua personalità umana e artistica".
È con altrettanta audacia, con la partecipazione discreta ed elegante che la distingue, che l'artista ieri ha focalizzato l'attenzione del pubblico di Venezia 75 sulla sua prima e più recente opera registica, "Sea Sorrow" (2017), un documentario sui rifugiati che le ha consentito di raccontare una pagina inedita della sua vita, quella di un'infanzia vissuta come prima "migrante" di se stessa: "All'epoca della guerra, quando avevo quattro anni, centinaia di migliaia di bambini di Londra vennero fatti evacuare in campagna. I bambini e le persone inglesi divennero dei rifugiati nel loro Paese. Ero consapevole della guerra e volevo combattere su una nave come mio padre e i miei zii. Così indossavo stivali gomma e una latta per cappello, mi appoggiavo sulla spalla un ramo come fucile, pronta in caso i tedeschi avessero attaccato". Ragione, tra le altre, per cui "ho a cuore questa situazione terribile - ha dichiarato -. Sono fatti non conosciuti da tanta gente. Sono lieta che un produttore italiano, Franco Zuliani di Ubu, abbia deciso di distribuire il nostro film".
Dal 2006 Vanessa Redgrave è sposata con Franco Nero e vive a Velletri. Il sindaco Orlando Pocci e la comunità veliterna non hanno mancato di congratularsi con l'attrice per il riconoscimento ricevuto.