Il Covid-19 ha costretto per settimane all'isolamento ed ora è tempo di ripartire. La cultura si muove sempre anche quando tutto sembra fermo, l'arte fermenta anche quando la vita quotidiana sembra essere congelata. Ed ora che seppure con qualche accortezza è possibile riappropriarsi di alcuni spazi dedicati all'arte, a Sabaudia si riparte con una vera e propria dichiarazione d'amore alla città. Si tratta del progetto grafico "I love Sabaudia Razionale" in mostra da domani 18 giugno presso Galleria Papier.

Su questa esposizione si potrebbero dire davvero molte cose. Come ad esempio della collaborazione con la Fondazione Sibò che ha messo a disposizione le opere dell'areo-pittore futurista Pier Luigi Bossi a cui è stata data una nuova lettura. Ma immaginando di iniziare una visita tra le opere, quello che conta sapere è che ci si incammina su un percorso emozionale, fatto di ricordi, di una città raccontata ed immaginata, dalla volontà di rendere – come ha spiegato l'artista – la sensazione di una città "magica e rarefatta". Stiamo parlando di Roberto Carfagna che per realizzare questa mostra contemporanea di opere grafiche si mosso su due binari paralleli.

Quello della ricerca meticolosa del particolare che ha portato a scomporre e ricomporre in ogni dettaglio l'Architettura Razionalista e quello dell'uomo che ama la sua città e che recupera quel concetto di spazio pensato per chi vive in una città razionale circondata da una natura meravigliosa. "Sono partito dai racconti di mio padre – commenta Roberto Carfagna – che arrivò a Sabaudia nel 1934 quando aveva 9 anni. Quella che mi descriveva era una città dall'atmosfera rarefatta come se fosse un sogno. Penso ad esempio al racconto di quando lui ed altri bambini intrecciavano delle ginestre secche per realizzare delle palle e giocare nella piazza che era vuota, all'ombra della torre. Non sapevo ad esempio che esistesse una ferrovia Decauville che dal mercato coperto portava anche al belvedere. I bambini giocavano su quello che rimaneva dei binari lanciandosi sui carrelli. Io ho iniziato il mio lavoro con l'obiettivo di trasmettere questa ‘vita'. La collaborazione con la fondazione Sibò mi ha poi portato a cercare di lavorare anche sui colori attraverso la lente futurista".

Un viaggio grafico e fotografico che ha spinto l'artista a cercare anche negli archivi degli architetti per trovare immagini ad una risoluzione maggiore ed avviare la ricostruzione grafica tassello per tassello. Un lavoro lungo e complesso iniziato nel 2019 in concomitanza con l'85° anniversario dell'inaugurazione di Sabaudia che ha portato alla realizzazione dei primi manifesti, un percorso che si completa ora con la "Sabaudia Futurista". "Cercando negli archivi – prosegue Carfagna – ho trovato molti documenti interessanti compresi i progetti come quello per la realizzazione del palazzo comunale. Nulla veniva lasciato al caso, persino ogni singola maniglia veniva disegnata e poi molto interessanti sono gli appunti a matita che si trovano a margine dei progetti. Ad esempio ho potuto leggere che per la parte retrostante del Comune era stata progettata una chiusura più alta. Ma poi pensando al portone aperto e alla vista dalla corte comunale, era stato stabilito di realizzare una semplice cancellata, più bassa per non perdere la visuale del lago e quindi della natura".

Una ricerca meticolosa anche di quello che oggi non c'è più. E di molto altro come degli aerei che sorvolarono la città nel giorno dell'inaugurazione ricostruiti alla perfezione nelle opere grafiche dopo avere individuato persino la squadriglia. L'inaugurazione della mostra è domani alle 18 presso Galleria Papier; sarà visitabile fino al prossimo 30 giugno. Ancora una volta lo spazio curato da Matteo Pippa si trasforma in qualcosa di più che una galleria. È un posto in cui le idee possono permettersi il lusso di essere magicamente rarefatte ed allo stesso tempo autentiche, proprio come le opere di Roberto Carfagna.