È scattato il conto alla rovescia per l'attesissimo concerto di Edoardo Bennato, il grintoso artista di Bagnoli che domani sera inaugurerà la rassegna ‘Anzio Estate Blu' organizzata da Ventidieci in collaborazione con l'Amministrazione Comunale, il Sindaco Candido De Angelis e l'Assessore alle Politiche delle Attività Produttive, del Turismo e dello Spettacolo, Valentina Salsedo. Allo Stadio del baseball, con inizio ore 21, il rocker italiano per eccellenza, che in oltre 50 anni di prestigiosa carriera ha messo d'accordo intere generazioni di fans per la sua inconfondibile ironia, in grado di coniugare orecchiabili melodie a testi dissacranti, è pronto a trascinare il pubblico in un imperdibile viaggio musicale che include sia gli ultimi brani contenuti nell'album ‘Non c'è" che i suoi grandi successi. «Sarà un concerto ad altissimo contenuto ‘Rock&Blues' – ci anticipa il cantautore nell'intervista a poche ore dell'evento -, un concerto che intende dare buone vibrazioni tra noi che siamo sul palco e il pubblico. Uno scambio di emozioni, nel tentativo di esorcizzare questo periodo storico che stiamo vivendo, davvero tremendo».

Nella bellissima canzone de ‘La realtà non può essere questa', lei affronta, tra gli altri, il tema dell'illusione generata dallo stare in rete. Lei ha una figlia adolescente: pensa che ai giovani stia sfuggendo davvero il contatto con le sensazioni del quotidiano?
«Partiamo dal presupposto che io sono favorevole sia alla tecnologia quanto al progresso. La rete è una enorme opportunità ma siamo ancora all'inizio, bisogna mettere ‘a punto' il meccanismo. Ci vorrà ancora del tempo e, soprattutto le nuove generazioni, sapranno come fare. Quando sento parlare dei valori del passato, vorrei ricordare che lo scorso secolo è stato caratterizzato da due guerre mondiali, la guerra di Corea, il Vietnam, nella ex Jugoslavia... e ne ho volutamente dimenticate diverse altre... Ho fiducia nelle nuove generazioni anche in considerazione che appunto ho una figlia adolescente».

Il termine ‘sapienti' ricorre spesso nelle sue canzoni in senso ironico con lo stimolo a cercare sempre e comunque la verità combattendo l'ignoranza ed i pregiudizi. Ma come pensa che vada orientata questa ricerca vivendo in un'epoca di manipolazioni e di fake news?
«La storia ci insegna che le fake news ci sono sempre state: siamo sicuri che Nerone abbia incendiato Roma? C'erano armi di distruzione di massa in Iraq che potessero giustificare la seconda guerra del golfo? Hitler morì davvero nel bunker della Cancelleria?... Potremmo continuare all'infinito! Bisogna documentarsi, sentire più voci, studiare in molteplici direzioni e soprattutto, in generale, non fidarsi di qualcuno che, magari da un palco, con qualche marchietto elettorale, sostiene che ha la soluzione a tutti i problemi... Arrivano i buoni e hanno già fatto un elenco di tutti i cattivi da eliminare!»

Qual è il senso oggigiorno del comporre brani? Una volta c'era chi pensava che potessero cambiare il mondo, poi Lei ha cantato che sono solo canzonette...
«Una volta Fabrizio De André, di cui ero molto amico, mi disse: "Edoardo, il giorno in cui avrai la percezione di non avere più nulla da dire, smetti!". Ho fatto mia questa affermazione. Certo non sarà una canzone a cambiare le regole del gioco, ma almeno si può provare a insinuare qualche dubbio, qualche visuale diversa. Comunque, sia chiaro, che sono solo canzonette...».
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