"Abbiate il coraggio di scegliere da che parte stare", dice il Presidente Pietro Grasso ai 200 ragazzi che ieri mattina lo hanno accolto nell'aula magna dell'I.C Da Vinci - Rodari di Latina. Un incontro, moderato dal giornalista Fabio Benvenuti, che nasce dalla collaborazione tra le docenti e i docenti di lettere della scuola con la Libreria Feltrinelli di Latina nell'ambito di "PrimaEffe - La Feltrinelli per la scuola".
Dalla lettura del libro "Paolo Borsellino parla ai ragazzi", scritto con Alessio Pasquini, edito da Feltrinelli, è nato un dialogo con il Presidente Grasso che non si è tirato indietro davanti alle domande dei ragazzi. Resta in piedi, nonostante il braccio fasciato perché "pensavo di poter sciare ancora come quando ero giovane", e racconta ai ragazzi la sua storia di magistrato che "ho sempre voluto fare", del suo impegno contro la mafia che ha invaso la sua vita, su tutti i fronti, anche quando sono arrivati a minacciare i suoi cari, in particolare il figlio. "Ho detto a mia moglie che dovevamo far finta di nulla, che non dovevamo farci vedere spaventati. La paura c'era, quando mio figlio usciva e magari tardava, con mia moglie ci affacciavamo alla finestra. Ho mandato la scorta a controllare se intorno alla palestra c'era qualcosa di strano". Parla anche del suo rapporto con Falcone e Borsellino con cui ha lavorato al maxi processo a Cosa Nostra del 1986, del dolore provato dopo gli attentati e della sindrome del sopravvissuto con cui ha convissuto per molto tempo. E anni dopo verrà a sapere da un pentito che anche lui era finito nella lista di chi doveva sparire, che lo avevano osservato mentre andava a casa della suocera ammalata e che lì sotto doveva essere posizionata una macchina imbottita di esplosivo. E quando un pentito, vedendolo entrare nella stanza degli interrogatori, rispose "iddù è!" alla domanda sull'identità del magistrato da uccidere, il suo pensiero è andato subito a Borsellino, alla sua famiglia, al pericolo scampato.
Nelle domande dei ragazzi irrompe il fatto di cronaca recente, l'arresto di Matteo Messina Denaro. Pietro Grasso è molto lucido nella sua analisi, fa un confronto fra il prima e dopo, sul valore dell'arresto e sottolinea l'importanza delle intercettazioni e del lavoro delle forze dell'ordine. "La lotta alla mafia non ha colore politico, non è di destra, non è di sinistra. La lotta alla mafia è una sola". E' un racconto lucido il suo, che appassiona i ragazzi e tutti i docenti presenti. "Un grande plauso va ai vostri insegnati" dice Grasso "che non sono qui solo per insegnarvi una materia, ma sono qui per educarvi alla vita". E un grazie va al grande lavoro fatto dalla Professoressa Giovanna Montanaro, che insieme alle colleghe Silvia Angelini, Ida Costa, Federica Giorgi, Rosalia Riccardi, Maddalena Rossi, Monica Scuoch, Concettina Stiscia, Amalia Tagliaferri e ai colleghi Andrea Fregasso e Mauro Pennesi, hanno organizzato questo incontro così importante. E per ringraziare il Presidente Grasso, la Dirigente Assunta Eliana Valterio gli ha consegnato una targa a suggello della mattinata. Ed è solo alla fine che Pietro Grasso si siede e inizia a firmare i libri che i ragazzi hanno letto e stringono fra le mani.
L'appuntamento
L'ex presidente del senato Pietro Grasso ha incontrato gli studenti
Latina - Gli alunni lo hanno accolto nell’aula magna dell’I.C Da Vinci - Rodari di Latina