Dopo quattro anni di meritato successo in lungo e in largo per la Penisola approda a Latina, nell'ambito della stagione 2022/23 del Teatro Moderno diretto da Gianluca Cassandra il 17, 18 e 26 febbraio, ‘Non è vero ma ci credo', la divertente commedia che Peppino De Filippo scrisse nel 1942 sul tema, ancora attualissimo, della superstizione. Il beniamino di tante fiction tv, Enzo Decaro, nel ruolo magistrale del protagonista, l'avarissimo imprenditore Gervasio Savastano, è ossessionato dalla iettatura al punto da vedere segni funesti ovunque: nella gente che incontra, nella corrispondenza che trova sulla scrivania e nei sogni che fa di notte, mandando in depressione perfino i familiari. L'arrivo di un giovane impiegato gli risolleva all'improvviso il morale, essendo il ragazzo dotato di una gobba, fino all'inaspettato finale. L'esilarante spettacolo, da noi ammirato qualche anno fa in tournée nella Capitale, nella messinscena del regista Leo Muscato ha un ritmo serrato e travolgente con continue, fulminanti battute sorrette da un cast di ottimo livello che connota con credibilità i vari personaggi mai sopra le righe, al contrario dei tanti eccessi caricaturali che purtroppo sovente constatiamo sulle scene. "Sin dall'inizio della mia carriera -evidenzia al telefono Enzo Decaro- con i miei sodali de ‘La Smorfia' (Massimo Troisi e Lello Arena, ndr) ci siamo proposti rispettosamente di attuare una discontinuità con quella che era un'eccessiva teatralità, una ‘napoletanizzazione' sovrastrutturale ereditata dalle precedenti generazioni. Semplicemente come giovani del Sud avevamo l'urgenza di riproporre il contesto di verità civili in cui ci si muoveva, senza appesantirle di troppe macchiette in qualunque campo, dalla politica all'arte. D'altronde, la perfetta macchina comica della commedia ‘Non è vero ma ci credo' di Peppino De Filippo non ha bisogno di forzature caricaturali, ci siamo approcciati senza infierire sull'esteriorità dei caratteri. In questo allestimento il pubblico si riconosce, abbiamo operato un compromesso tra innovazione e tradizione".
A proposito di scaramanzia, si sa che gli attori hanno dei propri rituali. Quali sono i suoi?
Con me capita malissimo, non le posso fornire grandi elementi, faccio disperare anche i miei colleghi perché sono tra i napoletani meno superstiziosi. Senza problemi passo il sale a tavola, vado sotto le scale per abbreviare e adoro i gatti neri. Questo tempo di comunicazione rapida e fuori controllo che viviamo oggi c'impone un'attenzione, più che per le superstizioni, per le credenze che si trasmettono da una generazione all'altra, senza verificare se si tratti o meno di verità. A livello sociale, politico, religioso e storico, subiamo passivamente il passaggio di credenze da una società all'altra. Noi della generazione di giovani napoletani negli anni '70, da Roberto De Simone a Pino Daniele fino ai fratelli Bennato, avevamo questa esigenza di scuotere innanzitutto noi stessi e poi vedere quello che c'era intorno che continua a stupire, in qualche modo non è cambiato molto da allora. Le presunte verità fuori controllo oggi andrebbero attentamente vigilate.
Com'è cambiata l'espressione artistica partenopea?
Napoli in particolare sovrabbonda numericamente di espressioni culturali, di bellezza ed intelligenza usate sia nel bene che nel male. La Napoli della mia generazione è stata baciata dagli astri, una coincidenza speciale che ha riunito in pochi km geni dell'arte, della musica, della cultura e del pensiero ancora oggi insuperati, non solo per quanto prodotto ma proprio per la modalità. Abbiamo avuto la fortuna e il privilegio di partecipare ad una vera circolazione di libero pensiero, dove paradossalmente non c'erano i mezzi per comunicare, non c'era internet e nemmeno il fax, pativamo anche la mancanza di spazi fisici, dovevamo scambiarci tra di noi idee e spunti di riflessione. Oggi, con tonnellate di megabyte su internet da riempire, purtroppo rimangono diverse scatole vuote, di pensiero soprattutto. Questo ha di meraviglioso il pensiero: produce arte, musica, teatro, ma lo riconosci anche a distanza, i suoi semi danno i frutti che diventeranno piante, un processo che si trasmette nel tempo". Info: 3469773339, www.modernolatina.it.