«Se non dovessi tornare dalla spedizione desidero che Alessandra continui a scrivere questo libro, perché voglio che il mondo conosca la mia storia»  E la scrittrice, editor e sceneggiatrice Alessandra Carati ha deciso di finire il libro cominciato Daniele Nardi,  il primo alpinista nato al di sotto del Po ad aver scalato l'Everest e il K2, le due vette piú alte del mondo, morto tragicamente sul Nanga Parbat,  nel marzo del  2019. "Daniele Nardi con Alessandra Carati La via perfetta Nanga Parbat: sperone Mummery", questo il titolo del volume dato alle stampe dalla Enaudi nella collana Stile Libero Extra, che uscirà oggi, 19 novembre in tutte le librerie italiane.  Il libro narra l' 'avventura di giovane un uomo che, partendo dalla provincia di Latina, tra difficoltà e pregiudizi ha lasciato la propria firma nel mondo dell'alpinismo estremo. Sulla Terra ci sono quattordici montagne che superano gli 8000 metri: il Nanga Parbat è una di queste. La nona in ordine di altezza e una delle piú difficili; in particolare se la si affronta dallo sperone Mummery, che nessuno ha mai salito. Nei suoi cinque tentativi di conquistare la vetta in invernale, Daniele Nardi lo ha provato quattro volte. L'impresa di Nardi e del suo compagno di cordata Tom Ballard si è interrotta a un passo dalla conclusione, ma Daniele, come fa ogni alpinista, aveva messo in conto che potesse accadere, e si era rivolto ad Alessandra Carati. Hanno lavorato insieme per quasi un anno. Alessandra lo ha seguito al campo base del Nanga Parbat e, dopo essere rientrata in Italia, è rimasta in contatto con lui fino all'ultimo giorno. Nella posta elettronica aveva un'email che era un impegno: terminare il racconto che Daniele aveva iniziato.