Le torri costiere che delimitano la pianura di mare. Sono due le imponenti costruzioni che cingono la splendida costa dell'agro pontino lungo i suoi confini: Torre Astura e Torre Badino. I due avamposti che per secoli hanno avuto funzioni di difesa, offesa e avvistamento, ovviamente non solo i soli, e sono affiancati da altre roccaforti di epoche differenti. Il primo, Torre Astura, in realtà sorge nel territorio del comune di Nettuno e si raggiunge percorrendo la strada Acciarella che collega la cittadina della provincia romana a Latina. Astura probabilmente deve il suo nome all'astore, un uccello rapace, la sua costruzione è cominciata nel 1193 per volontà della famiglia Frangipane con lo scopo di proteggere il territorio dalle invasioni saracene provenienti dal mare. La torre, a pianta pentagonale, attualmente non è visitabile all'interno, anche se è possibile ammirarla esternamente (via terra) esclusivamente nei mesi di luglio e agosto, poiché è situata all'interno di un poligono militare. Proseguendo, nell' area del comune di Latina si possono notare altre strutture fortificate, la Torre Foce Verde e la Torre Fogliano, entrambe sono a base quadrangolare. La prima è stata costruita dalla famiglia Caetani nel 1681 e fu edificata per attuare un piano di difesa della costa deciso dallo Stato Pontificio. La struttura conserva tuttora il proprio aspetto e si può ammirare dall'esterno, l'altra torre, quella di Fogliano non ha avuto la stessa sorte, dopo aver resistito per secoli è stata distrutta durante i combattimenti della Seconda Guerra Mondiale. E' comunque possibile visionarne i resti, rimangono alcuni ruderi della base, accedendo sul litorale di Latina, nei pressi della strada interrotta. Una lunga schiera di torri costiere si snoda lungo il percorso della pianura marina, ed è sicuramente Torre Paola la star delle strutture fortificate. Immortalata in migliaia di cartoline è diventata un'immagine iconica del promontorio del Circeo. Realizzata nel 1563 conserva ancora la sua splendida struttura originaria. Sopravvissuta agli attacchi saraceni ed inglesi, non ha seguito la sorte delle altri torri di San Felice Circeo, Torre Fico, Torre Cervia che dopo essere state danneggiate furono ricostruite o come la Torre Moresca che fu praticamente rasa al suolo, anche se sul promontorio sono ancora visibili le macerie della base della costruzione. Queste torri avevano come caratteristica comune la base edificata a quadrilatero e le sommità ornate da merlature di varie altezze. Proseguendo nel viaggio tra queste particolari roccaforti il Circeo offre la possibilità di osservarne altre, tra queste la Torre Vittoria. Edificata nel 1699 deve il suo nome ad un combattimento che la vide protagonista della sconfitta di una fregata inglese nell'anno 1808. Presente anche in una mappa disegnata da Leonardo da Vinci, c'è anche Torre Olevola che tuttora domina la spiaggia del litorale, dopo varie ricostruzioni a seguito di danneggiamenti provocati da combattimentidi è stata anche sede di colonie estive per i bambini durante il periodo fascista. A collegare le torri del Circeo con quelle di Terracina, nel complesso sistema organico di difesa della costa che delimita la pianura dell'Agro svetta Torre Badino che deve il suo nome al fiume che le scorre accanto. La torre edificata nel 1616 per volontà di Papa Paolo V, dista solo 5 chilometri dalla città di Terracina ed è attorniata da alcuni edifici, un casale, delle abitazioni e una chiesa che ora è dedicata alla Madonna di Porto Salvo. Ovviamente Terracina ha altre torri, la Gregoriana, (ora un rudere), Torre Pesce e Torre Epitaffio, queste, come quelle edificate dall'Argentario erano parte del più vasto piano di fortificazione e difesa del litorale istituito dallo Stato Pontificio. Il complesso sistema di torri permetteva, da un avamposto all'altro segnalazioni di pericolo in pochissimo tempo allertando i territori interessati in brevissimo tempo. Queste fortificazioni che circoscrivono idealmente il litorale dell'agro hanno perso la loro funzione originale e se pur dimenticate e non valorizzate mantengono un loro fascino particolare, probabilmente perchè nell'arco dei secoli sono rimaste testimoni silensiose della trasformazione dei luoghi e della storia della pianura costiera.