"Cambiare il mondo o salvaguardarlo?". "Negare se stessi è credibile o pericoloso?" "Vivresti effettivamente come sostieni si dovrebbe vivere?". Sono domande ritrovate in un computer e racchiuse insieme a tanti altri scritti in un'opera - "Non per il potere" (Chiarelettere) -, che qualche anno fa ha voluto rendere omaggio ad Alexander Langer, giornalista e scrittore morto suicida a Firenze in un triste giorno d'estate del 1995. Sono domande che Langer poneva a se stesso e al mondo, così come aveva espresso riflessioni profonde e coraggiose che sollecitavano la capacità di guardare alla presenza umana sulla terra e alla convivenza fra persone e genti diverse. Sulla copertina di un altro libro dedicato a Langer e curato da Grazia Barbiero, c'è un'altra espressione inconsueta che oggi lo richiama alle nostre menti: "Saltatori di Muri", la stessa diventata titolo dell'interessante Giornata di Studi organizzata a Latina presso il Museo Cambellotti per il prossimo 26 settembre.


La città capoluogo rende omaggio a un uomo che con semplicità ha saputo esprimere il senso profondo di alcuni concetti e valori politicamente scomodi; a un uomo convinto che come molti dei nostri comportamenti non sono eticamente accettabili, "perché non sono moltiplicabili per cinque miliardi". Latina vuole così "abbracciare un'idea" e attraverso dialoghi, incontri e percorsi artistici, raccontare il poliedrico intellettuale, attivista, insegnante, politico e "uomo degli inizi". Lo farà negli spazi di quel Museo - il Cambellotti - che all'indomani del lockdown ha presentato la sua "rivoluzione" in centro vitale della cultura nel territorio pontino e oltre, in un motore di formazione. Una trasformazione che passerà per il digitale e la tecnologia con il rafforzamento di percorsi di visita e focus di vario genere. Il 26 settembre, dalle ore 16 alle ore 20, il Collettivo Primo Contatto racconterà quindi l'eco-pacifismo e l'impegno etico di Alexander, che ha dedicato la sua vita alle problematiche internazionali interrogandosi sempre sul senso e la dinamica dell'integrazione europea, sulla lotta contro la guerra e in favore della conciliazione. Temi ancora attualissimi oggi che siamo più consapevoli dei danni subiti dal nostro pianeta, sempre più ferito e ai nostri occhi piccolo, proiettato anch'esso verso un futuro che rimane incerto.


"Negli ultimi 7 mesi - leggiamo sulle note che annunciano l'iniziativa - la comunità globale ha fatto i conti con la pandemia di Sars-Cov-2 e sono balzati alla luce i temi della globalizzazione, della colonizzazione, della sperequazione e dal pericolo di disfacimento della Terra – prodotto della cecità di uno sviluppo sconsiderato –, disvelando la totale interdipendenza del destino planetario. La consapevolezza di un destino comune è, forse, una di quelle possibili acquisizioni dalle quali partire per agire un necessario cambiamento di paradigma.

Sarà dunque una giornata, che con il pretesto di condividere la storia di un uomo che con il suo agire politico, le sue intuizioni, la sua lungimiranza, può rappresentare un modello per tutti noi, vuole riflettere sui muri che abitano il nostro pianeta e il nostro essere".
A parlarne, tra gli ospiti attesi, giungeranno l'onorevole Marco Boato, Palo Cesari di Orecchio Acerbo, Michele Colafato, professore associato all'Università La Sapienza, l'assessore alle politiche culturali del Comune di Latina Silvio Di Francia, Stefania Romano, psicologa clinica, e Mario Spallino, attore che collabora con Emergency.
Una giornata scandita da dialoghi, percorsi artistici e "sentieri interpretativi in grado di valorizzare il pensiero di Langer".