"La verità mi ha sempre salvato". Ad ammetterlo è Tiziano Ferro nel documentario "Ferro" uscito ieri su Prime Video.  Questo è il regalo che il cantautore di Latina di fama internazionale decide di regalare e regalarsi. Un'ora mezza di verità. Non posticcia, ma pura come il cotone, nel quale racconta i lati più bui e scomodi con cui ha dovuto imparare a convivere e con cui ha imparato a fare pace. Non è un racconto dei suoi successi di artista, quanto piuttosto una confessione intima di cosa si celasse dietro i silenzi di un ragazzo e di un uomo sempre fuori posto in un mondo fuori misura. Quando i suoi kg in eccesso erano più pesanti per il mercato musicale del suo talento.
In un mondo che lo vuole magro, etero, bello e giusto, la solitudine diventa una compagna fedele, come l' alcool.

Un demone fino ad ora nascosto che qui invece, Ferro rivela con coraggio ed onestà, aprendo la porta della stanza dove regolarmente continua a frequentare gli incontri con gli alcolisti anonimi.
La verità è un atto coraggioso, soprattutto per chi, come lui racconta:«È sempre stato solo, per difetto, perché alcolista, bulimico, gay, depresso, famoso. Sì, anche quello mi sembrava un difetto, forse il peggiore».
Il documentario che Ferro offre è un meraviglioso diario delle cadute di un uomo, che ha imparato, nel filtrare la vita attraverso le proprie cicatrici, a rialzarsi. Racconta il dietro le quinte della sua vita. Nei suoi posti del cuore, tra Los Angeles, Milano, e Latina, mostra i suoi momenti di felicità perfetta.

Le immagini del documentario restituiscono l'essenziale della sua persona. Dietro il back-stage della vita normale e dei doni che gli ha riservato. Primo fra tutti Victor, l'uomo capace di capirlo, sostenerlo, amarlo e al quale ha scelto di promettere amore eterno.

Tiziano Ferro mostra i momenti inediti del loro matrimonio, le promesse commoventi scambiate durante la doppia cerimonia, negli Stati Uniti e in Italia, di fronte agli amici più stretti, ma anche le passeggiate con la sua cagnetta Penny, il tour tra gli scaffali del super mercato, le serate a bowling, i rapporti veri.  La verità è protagonista nel documentario quanto Ferro, anzi lui stesso diventa verità.
Si mostra senza paura di dover essere perfetto, né altro.  Tra i luoghi del cuore non manca il palco dell' Ariston, dove quest'anno ha eseguito "Almeno tu nell'universo" nel modo più artistico possibile, ovvero non perfetto e quindi immortale.
Ma, come mostra a Victor con fierezza nel documentario, il palco che lo battezzò al grande pubblico è stato quello dello Stadio Francioni della sua Latina, quando nel 2002, 10000 concittadini andarono a vederlo. Nonostante la sua vita professionale lo costringa al nomadismo, Tiziano oggi è in pace con sé stesso e quella pace, figlia legittima delle ombre, è il risultato della rinascita di un uomo le cui cadute, come quelle di ognuno, rendono più audace il volo.