Trasformando i limiti imposti dalla pandemia in occasione di godimento e conoscenza, la Fondazione Campus internazionale di Musica di Latina ha avuto modo in questi mesi di proporre tramite i canali social iniziative di spessore, in perfetta linea con il suo cinquantenario di fondazione. Ed ecco, proprio a partire da oggi, un'altra serie di eventi realizzati attingendo al suo ricco e prestigioso Archivio, e che vedono protagonista il compositore e conduttore radiofonico Alessandro Solbiati, autore delle seguitissime lezioni di musica su Radio3. Si tratta di sei lezioni di musica divise in tre appuntamenti, che saranno online alle 18 da oggi sui canali social Facebook e Youtube della Fondazione e sull'app della Regione Lazio Laziocult. L'iniziativa è realizzata con il contributo della Regione Lazio, Direzione Cultura, Politiche creative, e Lazio Cultura. Una volta pubblicate, le lezioni resteranno sui canali social, disponibili per visioni successive.
L'evento offre l'occasione per conoscere più da vicino il prezioso Archivio della celebre e apprezzata istituzione musicale di Latina, in cui sono conservati i fondi di alcuni noti compositori del XX e XXI secolo, e approfondire in particolare la musica di Goffredo Petrassi, Luis de Pablo e Ennio Morricone: tre autori legati alla storia del Campus, e di cui il Festival Pontino di Musica ha accolto in diverse occasioni le opere in prima assoluta. Solbiati, anche docente di composizione dei Corsi di perfezionamento di Sermoneta per la Fondazione, racconta, partiture e manoscritti alla mano, un pianoforte, registrazioni audio e video, il percorso artistico di tre musicisti, il legame che li univa, passando dalle loro composizioni più celebri a vere e proprie rarità che sono autentiche chicche.
Le prime due lezioni, oggi dalle 18, sono dedicate a Goffredo Petrassi (1904-2003), con "Invenzioni" per pianoforte" e "Mottetti per la Passione". Di Petrassi notoriamente l'Archivio presso la sede di Via Varsavia 31, a Latina, detiene il Fondo più corposo, con manoscritti musicali originali del maestro e oltre 4500 lettere, preziosa testimonianza delle relazioni umane e professionali che il compositore strinse con i principali personaggi del secolo, fra intellettuali, giornalisti, musicisti, scrittori, poeti e pittori. Petrassi si legò moltissimo all'attività del Campus, fu l'anima degli Incontri internazionali di musica contemporanea all'interno del Festival, di cui fu presidente onorario dal 1975 al 2003, e punto di riferimento della nuova musica in Italia.