"Chimica" è una canzone che celebra la libertà contro ogni moralismo e riafferma l'autonomia del piacere dal sentimento. Un inno spudorato e travolgente che ci fa riscoprire la gioia di vivere". È questo il concetto principale della canzone che Donatella Rettore e Ditonellapiaga hanno deciso di portare al festival di Sanremo.

Rettore, come è nata questa collaborazione?
«Questa collaborazione è cominciata lo scorso mese di ottobre e sono sicura che proseguirà anche in futuro».

Avete in mente quindi altri progetti da fare insieme?
«Sono sicura che qualcosa insieme lo rifaremo. Sicuramente partiremo subito con l'attività live. Ma credo che si sia creato un duo che può dare ancora molto. Sono convinta che io posso dare a lei delle cose e lei a me. Un bello scambio che si potrà vedere anche in pezzi differenti rispetto a "Chimica", casomai anche in pezzi più lenti».

Lo scorso anno sei stata ospite nella serata dei duetti. Torni all'Ariston con il pubblico. Che emozioni hai provato?
«Onestamente non mi è dispiaciuto così tanto, tante volte ci è capitato di cantare all'interno degli studi televisivi. Io personalmente ho trovato quella concentrazione di cui avevo bisogno e che mi ha permesso anche di vincere quella riluttanza che avevo nei confronti del palcoscenico dell'Ariston».