Un pizzaiolo di Fondi è stato l'ambasciatore dei prodotti del territorio pontino a Sanremo durante i giorni del festival. Carmine Vertice, 40 anni, titolare insieme a Fabio Conte della pizzeria «Staglio e Olio» a Fondi, è stato invitato a sostenere l'evento canoro sanremese insieme ad un gruppo di colleghi in rappresentanza di diversi territori del Lazio.

«Gli organizzatori dei servizi collaterali del Festival sono arrivati fino a me perché seguo periodicamente nelle fiere di settore un mulino pugliese che produce delle ottime farine, ideali anche per le pizze - spiega Carmine Vertice - E' successo tutto molto velocemente una decina di giorni prima dell'inizio del Festival, e l'ingaggio mi ha riempito di soddisfazione, ma anche di ansia. Sono partito da solo, da Fondi, e le prime persone che ho incontrato a Sanremo sono stati due ragazzi, anche loro pizzaioli, Gianluca Piersanti, di Velletri, e Simone Taglienti, ciociaro di Isola Liri, scelti anche loro per gli impasti e le farciture della pizza. La prima cosa che ci è stata detta una volta dietro le quinte dell'Ariston, è che avremmo dovuto trasferire lì il territorio della provincia di Latina».

La squadra in cui Carmine e gli altri due colleghi di Velletri e Frosinone sono stati inseriti, aveva l'incarico di provvedere al pranzo o alternativamente la cena per l'intera durata della manifestazione.

«Da domenica 5 febbraio fino a sabato 11 abbiamo lavorato tantissimo - racconta Carmine - Dovevamo accontentare tra le 400 e le 450 persone per ogni turno di pasto: cantanti, giornalisti, musicisti, truccatrici, fotografi e cameramen, costumisti e tutti gli altri che hanno lavorato per la riuscita del Festival. E' stata un'esperienza esaltante, e ho avuto la possibilità di conoscere tutti. Amadeus e Gianni Morandi sono due persone fantastiche, affabili e sempre cordiali. Ho conosciuto Renga e Nek, tutti e due straordinari, e l'ambiente è indescrivibile, mi ha colpito moltissimo perché c'è dentro di tutto e da fuori non lo si può nemmeno immaginare: tensioni, nervosismi, ansie, paure, e poi risate, allegria, cameratismo, condivisione. Ho vissuto tutto questo come se mi trovassi dentro una favola, un mondo incantato».

E la missione di rappresentanza del territorio pontino?
«C'era un menù predisposto dai responsabili dell'Arena del Gusto che prevedeva 4 diversi tipi di pizza, ma la prima volta che ho creato una pizza diversa, realizzata esclusivamente con prodotti pontini e al solo scopo di poterla fotografare, si è scatenato il finimondo: per tre giorni, a Sanremo, non si è mangiato altro e il menù è sparito, cancellato. Sui social, anche adesso, non si parla d'altro che della nostra pizza della provincia di Latina a kilometro zero.

Come era fatta?
«Bianca fior di latte con fiori di zucca; a fine cottura si aggiungono pomodori Torpedino, salsiccia di Fondi e mozzarella di bufala. Ovviamente tutti prodotti arrivati da Fondi».

E come ci sono arrivati i prodotti di Fondi a Sanremo?
«E' stato un regalo inatteso di Mariano Di Vito, il produttore del Torpedino. E' stato lui a prendere al Mof tutto quello che poteva servire a noi lassù e farci avere le salsicce della macelleria di Franco Petrillo; le mozzarelle del caseificio Casabianca; l'olio biologico Appio dell'azienda agricola Marco De Filippis; i fiori di zucca della piana di Fondi. Alla farina naturalmente ho pensato io, perché è quella del Mulino Casillo, di Corata in provincia di Bari».

Nessun contrattempo, nessun neo in questa favola nella quale hai vissuto per una settimana?
«Niente, vorrei tornarci subito. Ho avuto un'esitazione davanti a una telecamera, mentre mi stavano intervistando, e la conduttrice, Veronica Maia, mi ha immediatamente tolto dalla situazione di imbarazzo rimettendomi a mio agio. Questo mi ha fatto capire di essere inserito in un contesto all'interno del quale ciascuno è una pedina di un sistema complesso, straordinario ed efficientissimo, dove nessuno è solo».

Carmine è ancora disorientato dopo il rientro, e come un innamorato non fa che pensare a quello che ha lasciato.
«Non so cosa accadrà da qui a un anno, ma è certo che mi piacerebbe tornare a Sanremo. Altroché».