È considerato l'evento enoturistico più importante d'Italia. Domani e domenica torna "Cantine Aperte", un evento che, oltre a far conoscere l'enogastronomia dei territori, punta a diffondere la cultura del bere consapevole tra i giovani e a valorizzare il vino come simbolo di un preciso stile di vita. Lo organizza dal 1993 il Movimento del turismo del vino. Ogni anno vi aderiscono oltre mille produttori italiani. Queste le cinque cantine pontine: l'azienda agricola Sant'Andrea di Borgo Vodice (Via Renibbio, 1720 - tel. 0773755028), l'azienda agricola Casale del Giglio de Le Ferriere (Via Nettunense – tel. 0692902530), la Tenuta Pietra Pinta di Cori (via Provinciale Le Pastine, Km 20,200 – tel. 069678001), l'azienda agricola Ganci di Borgo Grappa (via Isonzo, Km 5,300 – tel. 0773208219), l'azienda agricola biologica di Marco Carpineti di Cori (Strada Provinciale Velletri-Anzio, Km 14,300 – tel. 069679860). Il Movimento del Turismo del Vino è un'associazione no profit cui aderiscono oltre mille cantine italiane e che, dalla sua nascita, è impegnata a promuovere la cultura del vino attraverso visite dirette nei luoghi di produzione. «I produttori che fanno parte del nostro Movimento - spiegano i responsabili - sono uniti nella convinzione che le cantine siano una meta turistica al pari di un museo o di un monumento d'arte, e completino i percorsi in campagna prediletti da un crescendo numero di persone». Cantine Aperte non è solo un modo per entrare in cantina, ma è anche un'occasione per conoscere il mondo che ruota attorno al vino. Oggi, i vignaioli hanno fatto dell'accoglienza all'enoturista il loro punto di forza e nel tempo hanno realizzato a una serie d'iniziative gastronomiche, artistiche e naturalistiche che rendono questo approccio decisamente più completo e piacevole. Grazie al Movimento turismo del vino si è assistito in Italia a un vero e proprio boom dei viaggi nei territori ad alta vocazione vinicola. Un fenomeno, questo, che ha interessato anche la provincia di Latina: sempre più turisti infatti scelgono le campagne pontine e le cantine locali come meta delle loro micro-vacanze e dei loro week-end. Secondo un'indagine svolta alcuni anni fa da Winenews, rivista online di enologia, e da Vinitlay, uno dei più grandi eventi internazionali del vino, gli enoappasionati italiani passano le vacanze nei territori regionali a più alta vocazione vitivinicola. E quasi tutti poi acquistano i vini simbolo di quei territori. «Il motivo principale per cui gli enonauti hanno scelto di bere e acquistare vini del luogo - spiegarono i ricercatori - è naturalmente per avere la possibilità di scoprire o riscoprire l'enorme varietà ampelografica offerta dal Belpaese, con i suoi mille e più vitigni, molti dei quali poco conosciuti e quasi impossibili da trovare al di fuori dal territorio di origine».