Dopo lâinvasione dei bruchi di Lymantria, il Parco nazionale del Circeo è stato preso di mira da un altro insetto: lo Xylosandrus compactus. Potrebbe essere lui il responsabile dei vistosi danni arrecati in queste ultime settimane a parte della vegetazione. In genere sono state colpite le chiome degli alberi, mentre in altri casi interi esemplari non hanno resistito allâattacco. Ma più in particolare a quello dei funghi patogeni che lâinsetto porta con sé quando depone le uova allâinterno del midollo dei ramoscelli. LâEnte Parco nazionale del Circeo, come ha dichiarato il direttore Paolo Cassola, vuole vederci chiaro su quel che sta avvenendo nellâarea protetta e per questo motivo nei giorni scorsi sono state inviate diverse comunicazioni alla Regione Lazio affinché effettui un sopralluogo con un entomologo. Lo specialista, infatti, potrà verificare lo stato di infestazione, in modo tale da capire - ha spiegato il dottor Guarneri dellâufficio biodiversità del Parco - se sia lâinsetto il responsabile del danno causato alla vegetazione o se sia invece la siccità . Non è escluso, però, che entrambe le problematiche abbiano influito sullo stato attuale della flora, stranamente secca sia nella zona di Quarto Caldo - da dove pare siano partite le prime segnalazioni da parte di alcuni residenti - che in quella di Quarto Freddo.
Lâinsetto - come si legge allâinterno di un documento pubblicato dal servizio fitosanitario della Regione Lazio - è originario delle aree tropicali, sub-tropicali e di quelle del sud-est asiatico.
Il servizio completo su Latina Oggi (14 settembre)