Il fatto
23.12.2023 - 11:30
Sono iniziati gli interrogatori di garanzia dell'operazione condotta dalla Dda che aveva portato alla scoperta di un vasto traffico di droga, monopolizzato dalla famiglia dei De Rosa. A margine degli interrogatori che si sono svolti, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina Roberta Conforti ha sostituito la misura cautelare del carcere con quella degli arresti domiciliari nei confronti di Marco Maddaloni, accogliendo la richiesta presentata dal legale dell'indagato, l'avvocato Sandro Marcheselli. La difesa aveva presentato la richiesta alla luce delle condizioni di salute del proprio assistito presentando documentazione sanitaria.
Sono stati concessi gli arresti domiciliari a Giovina Di Silvio, detta Becchina, classe 1950 che è stata scarcerata. Il magistrato a margine dell'interrogatorio, ha accolto e condiviso la richiesta presentata dall'avvocato Giorgia Palmieri, l'indagata ha ottenuto una misura cautelare meno afflittiva.
Ieri mattina in carcere a Latina, è stato il gip Giuseppe Molfese ad ascoltare per rogatoria un altro indagato dell'operazione condotta dalla Squadra Mobile: Massimo Cavallaro, assistito dall'avvocato Leonardo Palombi e ha scelto la strada del silenzio avvalendosi della facoltà di non rispondere. Infine è stato interrogato anche Angelo Palombi, difeso dall'avvocato Roberta Liberale che davanti alle contestazioni degli inquirenti ha negato le accuse e ha ribadito la sua totale estraneità alla vicenda. L'indagine della Polizia ha permesso di ricostruire gli affari della famiglia De Rosa nel traffico e nello spaccio di droga. Secondo quanto ipotizzato la regista del giro di droga diventato un vero e proprio business era Giulia detta Cipolla. Anche in questa inchiesta sono finite le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia. Dalle intercettazioni è emersa la volontà di pianificare azioni anche con l'uso delle armi per dimostrare la forza del gruppo. Nelle carte dell'inchiesta il gip ha messo in rilievo il ruolo di Cesare De Rosa che - come hanno sostenuto gli inquirenti - punta ad imporre l'egemonia del gruppo. Nei giorni scorsi erano state eseguite 15 misure cautelari, l'operazione era scattata all'alba nella zona che a Latina è conosciuta come quella dei «Palazzi bianchi». Le accuse a vario titolo contestate agli indagati sono di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. Erano stati undici i destinatari di una misura cautelare in carcere. Sulla scorte del narrato dei collaboratori di giustizia tra cui Maurizio Zuppardo, Renato Pugliese e Agostino Riccardo, la Polizia anche con intercettazioni, appostamenti e telecamere nelle piazze di spaccio ha ricostruito il traffico di droga che era diventato un business.
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