Cerca

La storia

Vincita milionaria congelata da 15 anni, processo senza fine

Dal 2009 la somma di 250mila euro è sotto chiave contesa tra due ragazze che erano amiche e che non trovano un accordo

Altro rinvio. E sembra quasi una coincidenza, a marzo saranno trascorsi esattamente 15 anni. Tanti. E' il tempo trascorso da quando due ex amiche avevano vinto mezzo milione di euro con il Gratta e vinci. Era successo a Latina in una tabaccheria in via Fabio Filzi.

Pochi giorni prima di Natale a Roma davanti ai giudici della Corte d'Appello, era fissata l'udienza civile per sapere che fine faranno i soldi, un piccolo «tesoretto» da 250mila euro, (l'esatta metà della vincita) che da quasi 15 anni sono sotto sequestro.

Se sul fronte penale la vicenda si è chiusa con una sentenza di non doversi procedere per intervenuta prescrizione per il reato di appropriazione indebita, è sul fronte civile che la partita resta aperta anche se dal 2018 il procedimento non si muove. Tra cambi di giudici, emergenza Covid, difetti di notifiche si è arrivati all'ultima udienza fissata pochi giorni fa slittata ancora una volta. Quei soldi sono «congelati» da 15 anni e rischiano una volta che sarà concluso il processo di perdere ulteriore valore. Sono infruttiferi. Da dicembre in Corte d'Appello hanno disposto un nuovo rinvio a marzo.
L'iter del procedimento è lungo e tortuoso. Era stata la Corte di Cassazione a disporre l'invio degli atti ad un'altra sezione della Corte d'Appello di Roma.

Una delle due ragazze rivendicava il diritto alla vincita. Ha sostenuto di aver messo i soldi per comprare il biglietto, l'amica aveva dichiarato che in caso di vincita avrebbero diviso tutto perchè avevano fatto un patto. «Se vinciamo steccamo» è la frase riportata nelle carte dell'inchiesta. La parte civile è rappresentata dall'avvocato Renato Giugliano.
Per la fine del processo civile sembra non esserci pace, da 15 anni c'è un piccolo tesoretto sotto chiave

Edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione