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Il fatto

Centro commerciale sequestrato in via del Lido, chiusura rinviata

Sopralluogo dei carabinieri forestali del Nipaaf, concessa la proroga per ultimare lo smaltimento delle derrate e ricollocare i lavoratori


Non chiudono oggi i negozi del centro commerciale all'angolo tra via del Lido e la statale Pontina, nel quartiere Q3, sequestrato ai fini della confisca nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Latina per lottizzazione abusiva e violazione delle norme paesaggistiche, in procinto di approdare in Tribunale per il processo a carico dell'imprenditore Luigi Corica, della progettista e responsabile dei lavori Viviana Agnani, dell'ex dirigente comunale del Suap, l'architetto Stefano Gargano ora dirigente del Comune di Aprilia, e del geometra Mario Petroccione, ex tecnico del Suap e responsabile unico del procedimento, attualmente funzionario del Comune di Bassiano.

Stamattina alla scadenza dei termini di sette giorni concessi ai gestori dei supermercati Eurospin e Maury's e del fast food McDonald's, i carabinieri del Nipaaf del Gruppo Forestale di Latina hanno effettuato un sopralluogo che si è concluso con la concessione di una proroga dei termini di esecuzione del decreto di sequestro emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Mara Mattioli, su richiesta del pubblico ministero Giuseppe Miliano. Provvedimento contro il quale nel frattempo gli imputati hanno presentato ricorso al Tribunale del Riesame.

I militari del Nucleo investigativo di polizia ambientale agroalimentare e forestale hanno quindi accertato che gli esercizi commerciali hanno avviato, come prescritto dall'autorità giudiziaria, le procedure di smaltimento delle derrate alimentari presenti in negozio e nei magazzini, ma soprattutto le tutele per i lavoratori, in vista appunto della chiusura del centro commerciale autorizzato e realizzato con una procedura illecita.

Gli esercizi commerciali coinvolti infatti fanno parte della grande distribuzione organizzata e devono mettere in atto una serie di procedure che richiedono del tempo, ad esempio per l'interruzione della catena del freddo dei prodotti immagazzinati. Al tempo stesso le società erano chiamate a disporre le procedure di tutela dei lavoratori, con richieste di cassa integrazione e ricollocazione dei dipendenti in altri punti vendita, avviate in questi giorni.

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