Cerca

Al parco Falcone e Borsellino

Cittadini e associazioni manifestano contro la mafia e per i diritti

Il Coordinamento della giustizia sociale: "Grazie alla Commissione d'accesso ora si sa che quella dell'allora Amministrazione comunale non era sciatteria ma volontà di favorire un gruppo criminale"

Cittadini e associazioni si ritrovano al parco Falcone e Borsellino di Aprilia per dire “no alla mafia”. Sabato si è svolta la manifestazione promossa dal Coordinamento per la Giustizia Sociale, l’organismo che raccoglie realtà associative e comitati costituito su impulso di Reti di Giustizia dopo l’operazione Assedio del 3 luglio 2024, l’inchiesta della Dda che ha portato prima al Commissariamento del Comune e poi allo scioglimento per infiltrazioni mafiose deciso dal Consiglio dei Ministri. “Libertà è partecipazione”, questo il titolo scelto per dibattere dell’argomento in un momento delicato per la città, da pochi giorni infatti sono emersi i contenuti della relazione del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, un documento stilato sulla base della relazione inviata dal Prefetto di Latina Vittoria Ciaramella e del lavoro svolto dalla Commissione d’accesso.

Un documento dal quale emerge che: «l’associazione mafiosa non si è limitata a infiltrarsi nel Comune ma lo ha occupato nei suoi settori nevralgici». Nel corso dell’incontro i giornalisti Graziella Di Mambro e Giovanni Del Giaccio hanno tracciato una fotografia del contesto criminale del territorio e dei collegamenti con Anzio e Nettuno, in particolare in riferimento all’operazione Tritone. Mentre Irene Giusti (a nome del Coordinamento) ha ricordato come negli anni passati Reti di Giustizia abbia più volte sollecitato l’allora amministrazione comunale per chiedere la costituzione di parte civile nel processo Gangemi e affinché venisse attuato il regolamento sui beni confiscati. «Grazie alla relazione della Commissione d’accesso ora sappiamo - ha detto Irene Giusti - che quello che dicevano da anni non era dovuta a sciatteria e incompetenza dell’amministrazione comunale ma che oltre all’incompetenza c’era una volontà vera e propria di favorire un gruppo criminale, la mafia autoctona di Aprilia collegata a Gangemi, su tutto ciò che erano gli appalti pubblici». Nel corso dell’iniziativa si è manifestato anche in favore dei diritti, visto che nella Giornata internazionale contro l’omofobia la bifobia e la transfobia è stata proposta una discussione pubblica (a cura del Collettivo Marsha) sul tema delle discriminazioni legate all’orientamento sessuale e all’identità di genere. Infine c’è stato spazio per l’arte con musica e un murales realizzato da alcuni writer.

Edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione