Uno straniero in bici danneggia la loro auto, giovane famiglia accerchiata in centro
Il fatto in via Emanuele Filiberto, l'uomo era ubriaco ed è stato raggiunto da altri connazionali. Non c'erano pattuglie delle forze di polizia libere per intervenire
Il sabato sera si è trasformato in un incubo per una giovane famiglia latinense, una coppia con i figli piccoli che si stava recando in centro per una passeggiata. Loro malgrado si sono ritrovati al centro di un episodio che li ha terrorizzati, accerchiati da un gruppo di stranieri nei pressi del quartiere popolare Nicolosi dopo che uno di loro aveva danneggiato la loro vettura.
Il tutto, senza neppure contare sull’intervento delle forze di polizia, perché nonostante il piano dei controlli fosse stato intensificato per il fine settimana di Ferragosto, comunque le pattuglie delle forze di polizia erano contate e in quel momento, stando a quanto si sono sentiti rispondere dalla centrale operativa del 112, erano tutte impegnate per altri interventi complessi.
L’episodio risale alle ore 22:20 circa di sabato, quando la famiglia si trovava in auto e stava raggiungendo il centro dalla periferia. La vettura era ferma al semaforo di via Emanuele Filiberto all’incrocio con via Vittorio Veneto, quando uno straniero con la bicicletta elettrica li ha superati sulla destra per fermarsi poco più avanti. In quel frangente, all’interno dell’abitacolo, hanno sentito il rumore di un urto, causato probabilmente da un calcio dell’uomo contro il paraurti. Perché quando il conducente dell’auto è sceso a controllare, lo ha trovato staccato proprio dal lato dove si trovava il ciclista.
Quest’ultimo, un uomo dalla carnagione olivastra, presumibilmente di origine nordafricana, era visibilmente ubriaco e insisteva che si trattava di un danno di poco conto, mentre cercava di rimediare al danno prendendo a calci l’auto. Fatto sta che il padre di famiglia, spaventato dalla situazione, ha contattato il 112 per chiedere l’intervento di una pattuglia, perché l’uomo in bicicletta cercava di allontanarsi.
Ma niente da fare, di pattuglie a disposizione non ce n’erano e i solleciti al 112 non sono bastati. Nel frattempo erano sopraggiunti altri conoscenti dello straniero, qualcuno con tanto di bottiglia di birra in mano, che lo spalleggiavano, alimentando un clima di tensione che ha terrorizzato la giovane famiglia. Quando ormai era trascorso molto tempo e cinque chiamate al 112 non erano bastate per ottenere l’intervento di una pattuglia, l’uomo aveva deciso di mollare tutto e risalire in auto, ma due amici del ciclista lo hanno avvicinato per bloccarlo fisicamente.
Non è chiaro quali fossero le loro intenzioni, forse avevano frainteso la situazione pensando che il loro amico fosse vittima dell’incidente e non il contrario, ma un urlo della moglie, spaventata dalla situazione, li ha spinti a desistere. In quel clima hanno deciso di riprendere la marcia e andarsene, piuttosto che correre il rischio di essere aggrediti con i bambini di cinque e otto anni in macchina. Un episodio poco piacevole, a due passi dal centro città.