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Cronaca

Opere abusive nel rimessaggio degli yacht, inchiesta e ordinanza di demolizione

Cinque tensostrutture non autorizzate in zona agricola. Provvedimento del Comune dopo la scoperta dei carabinieri forestali del Nipaaf

Lungo la strada statale Pontina era sorta già da qualche anno un’attività di rimessaggio che ruotava attorno alla realizzazione di opere del tutto abusive, visto che è risultata composta da una serie di tensostrutture installate in assenza delle necessarie autorizzazioni, tenendo conto che il complesso sorge su un’area con destinazione d’uso agricola. È quanto emerso al termine dell’istruttoria del Servizio Antiabusivismo del Comune di Latina, scaturita da un’informativa di reato dei Carabinieri Forestali del Gruppo di Latina. L’atto culminante di questo procedimento è l’ordinanza di demolizione delle opere abusive, firmato dal dirigente del Dipartimento Edilizia giovedì scorso, pubblicato ieri sull’albo pretorio del Comune di Latina, a carico del titolare dell’azienda che ha in uso il terreno e della proprietà.

Le verifiche erano state compiute in primavera dai carabinieri forestali del Nipaaf del Gruppo di Latina, il Nucleo investigativo di polizia ambientale agroalimentare e forestale. Il sopralluogo nel rimessaggio e le successive consultazioni dei documenti catastali, hanno consentito ai militari dell’Arma di scoprire appunto che il ricovero per barche, quasi esclusivamente imbarcazioni di lusso, era viziata dall’installazione di opere che, sebbene non fossero manufatti in muratura, comunque costituiscono strutture abusive, ovvero prive della necessaria autorizzazione, tra l’altro in difformità alla destinazione d’uso della superficie. Una realtà che nel mese di aprile aveva prodotto un’informativa di reato inoltrata alla Procura di Latina per reati in materia di edilizia.
La notizia di reato era stata inoltrata, come da prassi, anche all’ufficio tecnico comunale per la pratica amministrativa, che ha confermato quanto prospettato dagli investigatori dei carabinieri forestali. Alla luce di quanto riscontrato nel sopralluogo, il Servizio Antiabusivismo e Condono del Dipartimento Edilizia del Comune di Latina ha confermato quando ravvisato nel corso dell’indagine. In particolare l’attività di rimessaggio si sviluppa su un’area che occupa tre particelle catastali, attorno a un capannone preesistente, la cui regolarità non viene messa in discussione nell’ambito di questa procedura. Infatti il ricovero per gli yacht era stato realizzato installando le cinque tensostrutture ritenute abusive.

Stando a quanto riportato nell’ordinanza di demolizione firmata dal dirigente comunale, le opere irregolari sono state realizzate con struttura portante in metallo e telo in materiale plastico come copertura, tutte ancorate al suolo su blocchi di cemento e base sempre in cemento. La più grande sorge sulla particella 54 e misura 40 metri per 18, con altezza massima di cinque metri. Altre due tensostrutture gemelle sono state realizzate accanto al vecchio capannone, sulla particella 58, e misurano ciascuna trenta metri per venti, della stessa altezza della prima. Le altre due, infine, si trovano alle spalle del vecchio magazzino, sulla particella 81, con le dimensione di 32 metri per 20 e altezza di cinque metri. Entro i termini di legge i destinatari dell’ordinanza hanno la possibilità di ricorrere al Tribunale amministrativo regionale.

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