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La visita storica

Mattarella a Latina: monito su lavoro, salari, diritti e legalità

Il presidente della Repubblica in visita alla Bsp Pharmaceuticals per la Festa del Lavoro: «Tante famiglie soffrono il caro prezzi, intollerabile l’indifferenza per i morti sul lavoro»

Il primo incontro nella visita a Latina del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è con gli alunni dell’Istituto Manuzio, vocianti ed emozionati, in tuta azzurra e bandierina: «Benvenuto Presidente». Lo salutano così nel piazzale della Bsp e lui lascia la scorta e va a ringraziarli, poi torna dalle autorità. Comincia così un giro nello stabilimento farmaceutico che il Capo dello Stato ha scelto per celebrare la festa dei lavoratori ieri mattina. Il discorso pronunciato davanti alla sala conferenze strapiena di dipendenti e, nelle prime file, il prefetto Vittoria Ciaramella, i vertici delle forze di polizia, insieme ad un nutrito gruppo di politici, amministratori, sindacalisti, rappresentanti delle categorie economiche, è stato un omaggio alla dignità del lavoro. Mattarella parla di sicurezza nei luoghi di lavoro e di morti sul lavoro defindendoli «una piaga che non accenna a diminuire» e davanti ai quali «non sono tollerabili né indifferenza, né rassegnazione».

Poi ringrazia Nazzareno Mancini, il dipendente che in rappresentanza di tutti gli altri aveva dato il benvenuto e fa riferimento ad alcuni nodi specifici della nostra economia, alla «migrazione dei giovani qualificati, che è un impoverimento per il Paese» e cita le parole pronunciate da Papa Francesco il giorno prima di morire, nella messa pasquale, «Non venga mai meno il principio di umanità!» in relazione alle tutele dei lavoratori. E torna nelle parole del Presidente della Repubblica, un argomento che ha echeggiato per l’intera mattinata, quello dello sfruttamento esistente nel settore dell’agricoltura pontina. Era inevitabile e così è stato. «La variabile territoriale incide molto, - ha detto ieri il Presidente - penso alle differenze salariali, al divario tra i nostri connazionali e i migranti, al fenomeno del caporalato». In platea lo ascoltano molti di quelli che possono incidere nel cambiamento, dal Ministro Calderone ai vertici di Inps, Procura, carabinieri, polizia, guardia di finanza, tanti sindaci, parlamentari, il presidente della Provincia, i segretari dei sindacati confederali. E’ un discorso intenso e incisivo ma non pesante. Mattarella ringrazia la Bsp per il lavoro importante sul fronte della applicazione della ricerca scientifica e della produzione dei nuovi farmaci antitumorali; non manca di ricordare il valore dell’export, «... la farmaceutica è un punto di forza del nostro Paese».

In coda al discorso, insieme al ringraziamento a Cgil, Cisl e Uil, arriva il passaggio probabilmente più atteso, gli auguri di una buona festa del lavoro e di una buona partecipazione al concertone del primo maggio a Roma. Si chiude così uno degli eventi più attesi di quest’anno, ufficializzato pochi giorni fa e diventato il perno di una nuova riflessione sul mondo del lavoro in provincia di Latina, sulle sinergie straordinarie come quelle viste in questo ex sito dismesso divenuto il cuore di una produzione di altissima specializzazione, ma anche sulle ombre ancora da sanare, come il gap dei diritti in agricoltura. La platea applaude in piedi per dieci minuti e iniziano le dirette degli inviati delle tv nazionali. L’incipt è: «evento a Latina con il presidente Mattarella che parla dei diritti dei lavoratori». E’ una traccia (indelebile) di questo Primo Maggio.

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