Si sono fermati per due ore dopo il turno delle 14.30 (per poi replicare nel pomeriggio) i dipendenti della Telecom che hanno deciso di protestare per dire no ai tagli dell’azienda sui salari. I lavoratori sono scesi in strada ieri, di fronte la sede di via Monti Lepini, dando vita ad una manifestazione pacifica. Con loro le sigle sindacali Slc Cgil, Uilcom Uil e Fistel Cisl, rappresentate rispettivamente dai segretari Sergio Zaccagnino, Umberto Salinas e dal referente locale Paolo Rossi. «Abbiamo la necessità di manifestare contro le decisioni dell’azienda che sta effettuando tagli sui salari e sui diritti dei lavoratori - spiegano i rappresentanti sindacali - L’azienda non può dare queste risposte, che danneggiano gli operatori, per far fronte alla mancanza di competitività del marchio». Come denunciano i rappresentanti, da marzo la Telecom ha visto cambiare il proprio amministratore delegato, ma non la “ricetta”. «Vogliamo sederci ad un tavolo e discutere con l’azienda - concludono i rappresentanti - Bisogna recuperare il dialogo».

I motivi della manifestazione
Lo sciopero, che ha interessato tutto il Lazio, segue quella che le sigle hanno definito come «una deriva delle relazioni sindacali con l'azienda dopo un susseguirsi di azioni unilaterali che hanno inasprito il clima interno come mai a memoria di lavoratore, mortificando il valore del lavoro svolto dai dipendenti Telecom». I sindacati criticano con forza tutte le applicazioni unilaterali di turni di lavoro peggiorativi. «Ricordiamo poi che in Telecom sono presenti da quasi 5 anni contratti di solidarietà che oggi coinvolgono 30mila lavoratori su circa 45mila dipendenti - spiegano nella loro nota i sindacati - mentre al personale escluso dalla solidarietà non viene retribuito il lavoro straordinario. I lavoratori hanno sempre dato il loro contributo, in alcuni casi estorto, per tenere a galla una barca che sembra non trovare mai la rotta per un approdo sicuro, nel via vai di proprietà azionarie e di amministratori delegati che si avvicendano senza mai incidere positivamente».
Le iniziative regionali, tra cui quella di ieri, sono solo una tappa di un percorso che sfocerà nella mobilitazione nazionale il 13 dicembre con uno sciopero di 8 ore: «È necessario respingere l’aggressione alle condizioni economiche e normative - concludono i sindacati - I lavoratori Telecom di Latina, daranno un segnale tangibile della loro contrarietà».