Nelle scorse ore, complice anche una trasmissione tv trasmessa martedì sera su Rete 4, che ha ripercorso il cammino di santità di Maria Goretti e il suo importante “ruolo” durante il Giubileo della Misericordia, è tornata d’attualità una proposta che, probabilmente, si tramuterà in realtà nel prossimo futuro: rendere la Santa delle Ferriere e di Nettuno patrona delle vittime di femminicidio.

Si tratta di un’idea che, come spiegò dettagliatamente nel suo libro “In quella foto c’è Maria” l’architetto Ugo De Angelis - consulente della Congregazione della Dottrina della Fede - ebbe in primis l’allora cardinale Joseph Ratzinger che, poco prima di divenire Papa col nome di Benedetto XVI, pensò a eleggere quale patrona delle donne vittime di violenza proprio la undicenne che, per amore di Dio, rifiutò la violenza carnale da parte di Alessandro Serenelli che, al suo diniego, decise di colpirla con 14 coltellate, ferendola a morte.

Una proposta, quella di Ratzinger, che sarebbe stata presa in considerazione da Jorge Mario Bergoglio, salito sulla Cattedra di San Pietro col nome di Francesco: il Papa “venuto dalla fine del mondo” ha infatti scelto come tema del Giubileo straordinario tuttora in corso la Misericordia, ossia quel perdono di cui Maria Goretti è stata una vera “campionessa” giacché a Nettuno, in punto di morte, perdonò il suo assassino nel pieno delle sue facoltà mentali. Tale coincidenza, stando a indiscrezioni dell’ultima ora, starebbe accelerando la nomina della Santa bambina a patrona delle donne vittime della cieca violenza degli uomini.

Un esempio di grande forza e di estrema attualità - quello di Maria Goretti - che aggiungerebbe il titolo di patrona delle vittime di femminicidio a quello di patrona della città di Latina, dell’Agro Pontino, della gioventù e di compatrona della Diocesi di Albano.
La virtù del Perdono
L’aver voluto con sé in Paradiso il suo aggressore ha reso Maria Goretti una vera “testimonial” del Giubileo voluto da Papa Francesco. Per questo, il vescovo di Latina, monsignor Mariano Crociata, ha istituito una Porta Santa proprio alla Casa del Martirio delle Ferriere, luogo dove Maria Goretti riuscì a evitare la perdsita della purezza, rimettendoci la vita.

A Nettuno, invece, il Vescovo di Albano - monsignor Marcello Semeraro - ha elevato a Chiesa Giubilare la “Tenda del Perdono”, luogo di culto della Parrocchia Santa Barbara Vergine e Martire creato nel 1948 nel punto esatto in cui la Santa perdonò Serenelli prima di morire e accanto a cui è stata realizzata, per volere del parroco don Luca De Donatis, la ricostruzione storica della stanza d’ospedale in cui Maria Goretti tornò alla Casa del Padre.