Le cose buone hanno radici solide fatte di esperienza, impegno, dedizione e passione. Quello che non si può mai sapere con anticipo è se e dove quelle radici attecchiranno, né per quale ragione o per quale fortuito caso.
Le radici sui cui poggia oggi l’officina Marinelli hanno origini ormai lontane, e risalgono all’infanzia di Ezio Marinelli, classe 1956, che a 12 anni, tornato da scuola, si allontanava ogni giorno da casa per raggiungere il podere più vicino dove c’era un trattore da aggiustare. «Mi piaceva guardare il lavoro dei meccanici, cercare di capire come facessero a smontare, un pezzo dietro l’altro, una macchina così sofisticata, capire cosa c’era che non andava e poi rimettere tutto come era, con il solo aiuto della memoria. Ero affascinato, anzi dovrei dire che ero malato. A 14 anni mio padre si convinse a regalarmi il mio primo motorino, un Morini Corsaro; quando lo vidi mi illuminai e ricordo lo sguardo di mio padre: aveva capito di aver fatto centro, ma io sapevo già che gli sfuggiva qualcosa. Il giorno dopo, il mio primo motorino nuovo fiammante, era completamente smontato. Quando mio padre rientrò a casa e se ne accorse mi riempì di botte; l’aveva pagato con le cambiali e temeva di aver buttato via quei soldi. Ma l’ho rimontato tutto, da solo». E’ stato il battesimo di Ezio Marinelli: da quel giorno, tutti i pomeriggi li trascorreva come apprendista in un’officina meccanica, per mille lire alla settimana. «Da allora non avrei più smesso di mettere le mani su vecchie auto, trattori, motociclette, tutto quello che c’era da riparare. Di giorno lavoravo in fabbrica, e il resto del mio tempo lo trascorrevo a smontare, rimontare, restaurare mezzi meccanici». Oggi, all’età di 60 anni, Ezio è una specie di accumulatore seriale: a Pontinia ha tre capannoni pieni zeppi di auto e moto d’epoca restaurati.

L'articolo completo in edicola con Latina Oggi (25 aprile 2016)