Un'azienda che cresce ed esporta all'estero la merce prodotta in Italia e più precisamente ad Aprilia, nello stabilimento sulla Pontina. Stiamo parlando di AbbVie, l'azienda biofarmaceutica che questa mattina ha ricevuto la visita del sottosegretario all'Economia Ivan Scalfarotto e del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti.

“Stiamo lavorando per migliorare l’attrattività del Paese, tramite la riforma della governance degli investimenti diretti esteri e con azioni come, per esempio, la nuova legislazione sul lavoro, dove il Jobs Act mira a garantire maggiore flessibilità nel mercato, il miglioramento dei tempi della giustizia, con “tribunali dedicati” alle controversie che coinvolgono gli investitori stranieri e nuove misure fiscali come il super-ammortamento - credito d'imposta del 140% per gli investimenti in macchinari, affidando all’ICE i compiti operativi per l’assistenza alle imprese.” È quanto ha osservato il Sottosegretario allo Sviluppo Economico, Ivan Scalfarotto intervenendo all’incontro “Eccellenza produttiva e sviluppo industriale. Le sfide per la crescita dei territori”, organizzato dall’azienda biofarmaceutica AbbVie, a cui ha partecipato anche il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, in occasione della visita al sito produttivo di Campoverde di Aprilia (LT).

Il 2016 si è aperto all’insegna di un marcato rallentamento dell’economia globale. Pare dunque prioritario rafforzare le azioni di stimolo alla domanda interna e alla produttività attraverso interventi diretti all’innovazione, internazionalizzazione e attrazione degli investimenti esteri, così da porre le basi per una crescita duratura, capace di incrementare competitività, redditi e consumi. Il dibattito odierno offre l’occasione di un confronto a tutto campo su politiche nazionali e regionali di stimolo all’economia partendo dal contributo significativo che può venire da una realtà industriale di eccellenza che opera in un comparto estremamente dinamico, il farmaceutico, capace di dare un apporto decisivo alla ripresa mettendo a segno ottimi risultati. Secondo per produzione in Europa, con una forte componente di nuovi farmaci, si tratta del comparto che ha mostrato la maggiore crescita nel periodo 2010-15, trainato da un export che supera il 70% del fatturato. Secondo gli ultimi dati Farmindustria, nel 2015 rispetto all’anno precedente si evidenzia un incremento per la produzione del 5%, per l’occupazione dell’1%, e per l’export del 4%.

I farmaci contribuiscono quindi alla salute del Paese, ma anche a quella delle sue finanze e dell’economia. Basti considerare ad esempio le ricadute dirette e in termini di indotto.

“Investire in Italia ed esportare nel mondo” esordisce con queste parole nel suo intervento l’amministratore delegato di Abbvie Italia, Fabrizio Greco, per sintetizzare l’impegno  dell’azienda biofarmaceutica globale e sottolinea “Secondo le ultime elaborazioni Farmindustria nel 2015 il contributo diretto di AbbVie e del suo indotto in Italia raggiunge i 560 milioni di euro, complessivamente in termini di investimenti, stipendi, imposte dirette e Iva. Un dato che mostra quanto sia importante assicurare condizioni favorevoli per l’attrazione degli investimenti.
Il mantenimento di queste condizioni di successo è fortemente legato alla necessità di creare un contesto favorevole all’innovazione, elemento caratterizzante l’industria farmaceutica in generale ed AbbVie in particolare”. Conclude quindi Fabrizio Greco. “È necessario poter contare su regole certe, omogenee e stabili nel tempo in tutto il Paese, regole che sostengano l’innovazione e favoriscano lo sviluppo e l’accesso ai nuovi farmaci per rispondere alle esigenze di cura dei pazienti affetti da patologie gravi. Questo è possibile solo con il contributo di tutti i decisori istituzionali coinvolti al fine di realizzare una programmazione efficace, al passo con le trasformazioni in atto, in grado di rispondere alle sfide presenti e future”.

L’industria farmaceutica in Italia è costituita per il 40% da imprese italiane e per il 60% da aziende globali a capitale estero. Tra le imprese a capitale straniero, il comparto è il 1° settore manifatturiero per investimenti ed export (Farmindustria su dati Istat). Settore chiave, dunque, in termini di attrazione degli investimenti esteri e di sviluppo dell’export. AbbVie è un caso emblematico nell’industria farmaceutica in Italia, dove detiene il secondo posto tra le imprese straniere per vendite estere e il quarto per addetti in ricerca e produzione (dati 2014 elaborati di recente dal Centro Studi Farmindustria).

Ma quali politiche e strumenti è possibile mettere in campo per attrarre sempre più imprenditori ed investitori in Italia? Il tema è centrale nell’agenda del Governo. Pur riconoscendo come al  Ministero dello Sviluppo Economico si sia in passato guardato più alla promozione del nostro export che all’attrazione degli investimenti diretti esteri, il Sottosegretario Ivan Scalfarotto sottolinea “il Governo si è preoccupato di creare un nuovo processo unificato per l’attrazione degli investimenti, con l’obiettivo di creare un punto di contatto a livello nazionale, in grado di instaurare efficaci collaborazioni tra Amministrazioni centrali ed enti territoriali. È stato così affidato al Ministero dello Sviluppo Economico il coordinamento di un Comitato interministeriale di indirizzo per l’attrazione degli investimenti esteri”.

Di recente AbbVie ha annunciato un investimento di 60 milioni di dollari per lo stabilimento di Campoverde entro il 2017. Determinante nella scelta è stato l’apprezzamento per gli alti livelli qualitativi del polo produttivo italiano. “Per un settore internazionalizzato come la farmaceutica, la crescita dipende dalla capacità di essere competitivi”sottolinea Francesco Tatangelo, direttore dello stabilimento AbbVie. E aggiunge “Un dato per tutti: negli ultimi tre anni AbbVie Italia ha incrementato le proprie vendite all’estero di più del 25%, oltre 4 volte il risultato medio dell’industria manifatturiera nazionale (elaborazioni Farmindustria). Proprio grazie agli elevati standard raggiunti, siamo riusciti infatti a portare in Italia produzioni importanti destinate a tutto il mondo, come uno dei principi attivi che compongono il trattamento innovativo di AbbVie per l’Epatite C. E ora per questa nuova linea di assemblaggio e confezionamento siamo stati in grado di convogliare nel nostro paese circa un quarto dell’investimento globale destinato da AbbVie allo sviluppo dei propri siti produttivi nel mondo”. Presente in Italia dal 1963 lo stabililmento di Campoverde presenta peraltro, grazie ai costanti investimenti, anche elevati standard in termini di efficienza energetica e riduzione dell’impatto ambientale.

L’azienda in Italia opera in uno dei cluster farmaceutici più dinamici, quello laziale, il primo per esportazione. Tra l’altro a primeggiare quanto a export è proprio il distretto di Latina, seguito da quello di Frosinone.