Una festa in mezzo alla gente, in una delle storiche roccaforti del centrodestra: Enrico Forte ha scelto piazza Moro per presentare il programma della candidatura a sindaco di Latina.
«Una cosa è certa: siamo pronti a governare Latina. Basta con la retorica dei cento giorni. Le cose da fare sono chiare e le faremo dal primo giorno: ciò che oggi è diventato straordinario dovrà diventare ordinario, a partire dalla manutenzione e la cura della città. Il nostro Comune è talmente arretrato - ha aggiunto - che per fotocopie e francobolli si spendono 250mila euro l’anno. Spendiamo quasi 5 milioni di euro in bollette elettriche. Bisogno rendere tutto più efficiente, e soprattutto lavorare per ridurre la tassazione. Abolire gli sprechi è un punto del programma sul quale mi impegnerò sin da subito, soprattutto intervenendo sui costi della politica, diminuendo le commissioni e mettendo fine alla pratica vergognosa del ‘firma e fuggi’ nelle commissioni consiliari. Trasparenza e merito saranno le cifre di stile del nostro modo di governare. Oggi siamo a piazza Moro, una delle ultime ad essere inaugurate e ‘rinnovate'. Ma vi pare possibile questo degrado che c’è intorno? L’erba, è bene ricordarlo, la deve tagliare il Comune, non qualche politico in campagna elettorale. A proposito di questo, stiamo assistendo, da parte di alcuni, ad una campagna in cui si scusano per quello che hanno fatto, mettono la breccia per rattoppare buche, distribuiscono pacchi regalo alle mamme: cose che farebbero impallidire persino Achille Lauro. La politica non può essere questo - ha aggiunto - io sono per il confronto, ma assumendomi l’onere delle decisioni, e ce ne saranno tantissime da prendere nella prossima legislatura, anche perchè non è stato fatto davvero nulla per la città, impoverita e bloccata. Noi la faremo ripartire, non lasciando indietro nessuno, pensando ai più deboli ma soprattutto ai giovani. Vogliamo che gli studenti abbiamo possibilità di formarsi alternando scuola-università e lavoro, pensare ad un piano che possa incrementare il servizio civile nazionale ed europeo agevolando la mobiltà di ragazzi e ragazze, che poi torneranno a Latina più ricchi di esperienza. Questa è la Latina che vogliamo, una città senza mura e che vada oltre i confini amministrativi. Con l’esaurimento delle funzioni della Provincia dobbiamo ricoprire il ruolo di capofila di un’area vasta, e non possiamo far trovare il Comune impreparato. Latina sarà una città in cui ognuno potrà dire di essere orgoglioso di vivere. Il clima è cambiato, ora dipende tutto da noi, da voi», ha concluso il candidato sindaco.