Il mercato coperto è diventato un lontano e sbiadito ricordo. Lontanissimo. Le scale che portano allâingresso rappresentano un tetto e in un certo senso diventano una hall immaginaria di un piccolo hotel allâaperto. Eccolo: camera con vista direttamente su via don Morosini, nel cuore del centro. Ci vivono da tempo, o meglio dorme lì un gruppo di senzatetto: sono dei clochard che non hanno trovato altri luoghi dove poter trascorrere la notte e così si sono attrezzati. I materassi, le lenzuola e i cuscini sono la loro «Buonanotte» oppure il loro «Buongiorno». Ieri mattina non câerano, ma i materassi sono ancora lì. Sono tre e portano i segni del degrado, raccontano storie di vite che non sono più invisibili o nascoste, che non sono più lontano dagli occhi ma sono vere: in carne, ossa.
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