Sale il bilancio delle vittime del terremoto che ha devastato l’Italia centrale. Tra Latina e Pomezia sono morte 25 persone. Gli ultimi ritrovamenti poco fa di una coppia di Torvajanica.  Ieri è stato ritrovato senza vita il corpo di Giacomo Dell’Otto, l’agente immobiliare di Sezze morto insieme alla figlia 13enne Angela, alla moglie Aura e al fratello Paolo. Intanto Pomezia continua a piangere: altre sei vittime del sisma vengono dalla città del litorale romano. Si tratta di Elisa Cafini, 14enne; Gabriele Pratesi, di otto anni; le loro nonne Irma e Rita; i coniugi Valentini di Torvajanica. Per i primi quattro e per Andrea Cossu e la 15enne Arianna Masciarelli oggi sarà il giorno dei funerali, che verranno celebrati in piazza Indipendenza, alle 17, dal Vescovo di Albano. Proprio per le tante giovani vittime la tragedia del terremoto di mercoledì notte si fa ancora più atroce: saranno troppi i banchi di scuola a restare vuoti tra pochi giorni.

Il mondo si è fermato in quel lembo di terra tra Lazio, Umbria e Marche poco dopo le tre del mattino. Storie che si susseguono in racconti drammatici per gli abitanti di paesi spazzati via in un lampo. «Nonna, io esco un po’ con gli amici». «Tesoro, sei sicura di aver finito i compiti per oggi?» «Certo, e mi ricordo anche di far piano quando tornerò. Saluta il nonno, ci vediamo domattina a colazione». Poi l’Apocalisse: urla, lacrime, disperazione, speranza, lutto. E sorrisi spenti, sogni infranti, vittime innocenti. Forse non sarà andata proprio così, forse tante nonne e mamme hanno dato il bacio della buonanotte ai bambini che si trovavano ad Amatrice così come ad Accumoli, ad Arquata ma anche a Pescara del Tronto. L’ultimo bacio prima della fine, prima di un terremoto che ha spazzato via tutto, distruggendo famiglie e decimando scuole. Già, perché tanti banchi - anche a Nettuno e Pomezia - rimarranno vuoti: quei quaderni strappati fra le macerie, le valigie spesso pronte per far ritorno a casa - come quella di Elisa Cafini, la 14enne di Pomezia che oggi sarà salutata per l’ultima volta nella Chiesa di San Benedetto -, la voglia di tornare a casa per incontrare i compagni di classe e gli insegnanti, magari raccontando di quella vacanza coi nonni che, ogni anno, riserva delle sorprese.

Ad Amatrice si trovava la famiglia di Giacomo Dell’Otto, 52enne agente immobiliare che da diversi anni si era trasferito dal reatino a Sezze, dove lavorava ed era stimato e apprezzato da chi aveva avuto la fortuna di conoscerlo per lavoro o per semplice amicizia. Proprio Giacomo, capofamiglia che si trovava in vacanza nei luoghi della sua infanzia con sua moglie Aura e sua figlia tredicenne Angela, è stato il primo a essere estratto privo di vita dalle macerie di quello che era rimasto dell’abitazione di via Luigi Spinosi, qualche metro distante dal campanile di Amatrice che è finito su tutte le foto e tutti i servizi che hanno narrato la tragedia iniziata alle 3:36 della notte tra martedì e mercoledì. Giacomo, dopo un’intera giornata nella quale diversi amici avevano cercato in tutti i modi di mettersi in contatto con lui, arrivando perfino a raggiungere Amatrice per cercare di trovarlo, è stato il primo della famiglia a essere trovato, intorno alle 3:30 di ieri mattina, 24 ore dopo il crollo nel piccolo paese del reatino. Da quel momento un tam tam incredibile sui social network, con persone che chiedevano a una coppia di fratelli setini presenti ad Amatrice notizie del resto della famiglia, suo fratello Paolo, 50enne residente a Pomezia e in vacanza insieme ai congiunti, sua moglie Aura e, soprattutto, sua figlia Angela, 13enne. Intorno alle 18 la prima notizia che molti temevano di ricevere, quella della scoperta dei cadaveri