Il problema dei rifiuti abbandonati nell’area protetta, al di là delle strumentalizzazioni politiche, è sotto gli occhi di tutti. E il problema dovrebbe essere affrontato alla radice, magari attraverso una task force e un tavolo tecnico tra tutti gli enti chiamati in causa - è stato già fatto per l’Urbanistica, ndr - per provare a prevenire situazioni incresciose come quelle che da anni sono sotto gli occhi di tutti.
L’ultima segnalazione in ordine di tempo riguarda la Migliara 54. Una zona al confine col Parco. Ignoti, riuscendo inspiegabilmente a passare inosservati, hanno gettato materiali ingombranti. E non è escluso che alcuni di questi non contengano fibre di amianto, ma per accertarne la presenza sono necessarie specifiche analisi. Lo stesso vale per i rifiuti scaricati oltre un mese fa sul lungomare su una piazzola interdetta dall'Anc. La competenza in materia di smaltimento - come prevede il Tuel - è del Comune e i costi, di conseguenza, saranno a carico della collettività. Solo in caso di rifiuti all’interno della foresta la “grana” è in capo all’Utb del Corpo forestale dello Stato.
Al di là del rimpallo istituzionale di competenze, il cuore del problema è un altro: la necessità di fronteggiare e contrastare chi indisturbato continua a gettare rifiuti nell’area protetta e non solo. A essere abbandonati, come nel caso del lungomare o della Migliara 54, sono solitamente materiali edili. Non è escluso che chi li smaltisce illecitamente non chieda invece il pagamento ai privati per un corretto conferimento negli impianti autorizzati.
Per affrontare il problema, tra le ipotesi di cui si sta parlando - seppure in via informale, come anticipato dal direttore del Parco Paolo Cassola interpellato nel merito - quella di controlli notturni da parte del Corpo Forestale dello Stato. Magari puntando alla collaborazione tra enti (quindi una sorta di task force) anche per far fronte alla scarsità di risorse economiche.
Il problema dei rifiuti, intanto, ha sollevato un vespaio di polemiche. Dopo il turno di Zannone, il sindaco di Ponza Vigorelli e alcuni parlamentari hanno alzato il tiro sulle discariche nel Parco nazionale del Circeo. L’ultima interrogazione a risposta scritta è quella di Luca D’Alessandro (Scelta Civica). Con quest’atto, il deputato ha sottolineato come a suo dire la responsabilità «ricada sull’Ente Parco e il Corpo Forestale dello Stato, che non hanno assolto i compiti istituzionali di vigilanza dell’area». Di qui la reiterata richiesta di sciogliere il consiglio direttivo e di commissariare il Parco. A pronunciarsi, anche stavolta, dovrà essere il ministro dell’Ambiente.