Câè anche lâOratorio della Santissima Annunziata di Cori tra le 101 meraviglie dâItalia da scoprire secondo Beba Marsano. La giornalista, scrittrice e critica dâarte ha pubblicato con Cinquesensi Editore il suo libro âVale un viaggioâ, dopo aver girato in lungo e in largo il Bel Paese per oltre un anno.
Grandi e piccoli capolavori dâarte e di cultura, fuori dai consueti percorsi turistici che, da soli, valgono un viaggio: siti archeologici, musei dâarte, cicli di affreschi, basiliche, collezioni private, piazze e scorci, angoli e prospettive naturalistiche. Lâautrice consiglia anche un albergo e un ristorante nei dintorni.
Tra questi inediti tesori lâoratorio della Santissima Annunziata di Cori, meraviglia pittorica incastonata nel verde, noto anche come cappella della Santissima Annunziata. Erroneamente definito come âchiesaâ, in realtà era un locale annesso alla chiesa di San Silvestro, dal Seicento dedicata al Santissimo Crocifisso.
Il complesso fino agli anni Cinquanta era in aperta campagna, sulla principale via di accesso a Cori, che collegava la città alla via Appia e a Roma. Nel Medioevo vi si fermavano i magistrati provenienti dalla Capitale, e solo dopo aver giurato di rispettare gli statuti coresi erano ammessi entro le mura.
La costruzione iniziò nel secondo decennio del Quattrocento, commissionata dal cardinale Pedro Fernández de FrÃas, vicario pontificio e rettore per la Sabina e la provincia di Campagna e Marittina, di cui Cori faceva parte. Si trova qui il più antico stemma esistente del Comune di Cori, che partecipò alla realizzazione.
Gli edifici intorno â la sagrestia, la cella dellâeremita custode, il campanile, un nuovo romitorio â furono aggiunti nel Seicento e nel Settecento, durante il restauro. Gli affreschi del Vecchio e del Nuovo Testamento sono uno splendido esempio di pittura quattrocentesca. Ancora visibili le firme graffite dai viaggiatori spagnoli che li visitarono, ma il motivo di tanto interesse resta un mistero.