Lazio impalpabile, il Sassuolo ringrazia e porta a casa la vittoria

Reggio Emilia - Brutta non come quella di Como, ma comunque impalpabile al di là di qualche sporadica iniziativa. La Lazio cade a Reggio Emilia contro il Sassuolo e domenica prossima c’è un derby che vale già molto più che i tre punti in palio.
La partita - Primo tempo inguardabile sino al 25’. All’alba di questo minuto, un fallo a centrocampo di Vrancky su Rovella veniva punito inizialmente con il “rosso”: dopo il consulto al var, Tremolada tirava fuori il “giallo”. Due minuti dopo era Provedel a doversi distendere per deviare in angolo una conclusione “maligna” di Pinamonti. Al 41’, già ammonito e non al meglio della condizione, Rovella alzava “bandiera bianca”: al suo posto, Cataldi.
Ad inizio ripresa, Sarri si giocava la carta Belahyane al posto di un soporifero Dele-Bashiru. Dall’altra parte, Grosso rispondeva con Copulibaly al posto di Walukiewicz. Meglio il Sassuolo della Lazio e allora, al 15’, ecco Sarri giocarsi altre due “cartucce”: Pedro e Dia al posto di Cancellieri e Castellanos, anche loro “invisibili”, o quasi, per 60 minuti. Due minuti dopo la prima grande occasione per la Lazio: cross dalla destra di Guendouzi, colpo di testa in tuffo di Zaccagni e palla miracolosamente deviata in angolo da Muric. Al 26’, però, su sviluppi di un angolo calciato da Berardi, Muharemovic staccava di testa e, con il ginocchio, Fanella metteva il pallone alle spalle di Provedel. La Lazio, a testa bassa provava a reagire, ma Muric si opponeva prima a Zaccagni e poi a Cataldi. Sarri ci provava con Isaksen al posto di Guendouzi, Grosso gli rispondeva con Cheddira e Thorstvedt. I cinque minuti di recupero concessi, un inno a provarci e nel primo, dagli sviluppi di un angolo calciato da Tavares, Gila salvata di testa indisturbato, spedendo la sfera abbondantemente sopra i pali di Muric. Nel finale concitato, la Lazio reclamava anche un calcio di rigore, ma al minuto 52 della ripresa il Sassuolo poteva esultare per la prima vittoria in campionato.