Una maratona di pugilato, vero protagonista della serata inaugurale dei festeggiamenti per il sessantennio della Boxe Latina.
Dal divertimento dei piccoli, alle speranze dei dilettanti, fino ai colpi sonori dei professionisti. Boxe in tutte le maniere nelle oltre quattro ore della serata del Palaboxe “Città di Latina”, in cui è avvenuto il simbolico passaggio di consegne tra il presidente uscente Francesco Prezioso ed il nuovo presidente Mirco Turrin. Ospite il Latina Calcio. Secondo successo nei Pro per Battisti, stavolta prima del limite. Bene i dilettanti di casa Boxe Latina.

Il clou è stato il match, secondo da professionista, di Riccardo "Binario" Battisti. DAl peso di kg 63.2 ha affrontato Bojan Veljkovic (kg 63.3), serbo della Stella Rossa Boxing Team di Belgrado del maestro Luka Popovic. Davanti al solito clamoroso bagno di folla si è capita sin da subito l’antifona. Un primo round per prendere le misure ad un avversario in cerca di ostruzionismo per fare innervosire Riccardo, il quale in realtà non ha fatto una piega. Anzi, l’atteggiamento di Veljkovic ha caricato a molla l’atleta di Sezze, che ad un minuto e 40 secondi della seconda ripresa ha mandato al tappeto il serbo, rischiando però grosso per aver colpito nuovamente dopo lo stop dell’arbitro Raffaele D’Erasmo. Alla fine solo un rimprovero. Il primo conteggio ha fatto da preludio alla fine anticipata del match, sancita dalla terza ripresa, in cui le combinazioni di Battisti stordiscono Veljkovic, piegato tre volte dai colpi al fegato, fino alla resa per kot dopo un minuto e 48.

Braccia al cielo per Battisti, che al microfono al centro ring, fa festa con i suoi: “Sono orgogliosamente un cittadino di Sezze – dice – adottato dalla famiglia della Boxe Latina, con la quale sento di poter raggiungere traguardi importanti. La strada al titolo italiano è ancora molto lunga, in attesa di altri collaudi più difficili per il sottoscritto. Ma se il match è finito alla terza ripresa, il merito è anche il mio”.
“Riccardo è partito troppo carico – commenta il maestro Fabrizio Petroni – e in alcuni momenti la tensione nervosa ha rischiato di giocare un brutto scherzo. Avremo tempo e modo di rivedere aspetti positivi e meno positivi del match, ma lavorare sulle vittorie è sempre più facile”.
Chiusura con Antonio Dubla, il primo maestro nella carriera di Battisti: “E’ sempre stato un picchiatore, caratteristica che se ben gestita, gli consentirà di andare lontano”.Â