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La storia

Quando Nicola Pietrangeli inaugurò il Tennis Club Latina

Con lui, in quel pomeriggio del 1969, Jovanovic, Beppe Merlo, Ion Tiriac e il notaio Gilardelli

Il grande Nicola Pietrangeli, lunedì 1 dicembre, ci ha lasciati. Se n’è andato via in silenzio e dire che lui era uno che amava parlare e sorridere, sempre e comunque. Abile a prendere di petto ogni singola situazione, a prendere in giro, nel senso buono della parola, la vita. Forse perché lui, il grande “Nick”, la sua l’ha vissuta a grandi livelli, togliendosi ogni sorta di soddisfazione, dentro e fuori il rettangolo di un campo da tennis.
E’ stato il primo a portare in alto il nome del tennis italiano, il primo a vincere una prova del Grande Slam al Roland Garros nel 1959, bissando il successo l'anno dopo e ancora oggi è quello che detiene il record in Coppa Davis (164 presenze complessive, 110 in singolare e 54 in doppio con 120 vittorie, 78 in singolare e 42 in doppio), quando era fondamentalmente diversa da quella di oggi. Lo piange l’Italia, il mondo dello sport e anche la città di Latina e tutta la provincia, perché Nicola Pietrangeli, non tutti lo sanno, in un pomeriggio del lontano 1969 venne nel capoluogo per inaugurare il Tennis Club, quello che ancora oggi è incastonato all’interno del parco “Falcone e Borsellino”, i giardinetti di una volta per intenderci. Giocò un’esibizione con Boro Jovanovic, finalista agli Internazionali d’Italia nel 1963 sconfitto di Martin Mulligan, tennista slavo che proprio in quell’edizione sbarrò la strada a Pietrangeli nei quarti di finale. Con loro anche Beppe Merlo, Ion Tiriac e il notaio Gilardelli.
Quell’esibizione venne “costruita” a regola d’arte da Fernando Romiti, un uomo che ha scritto pagine indelebili dello storico circolo pontino. Si giocò sul campo numero 2, esisteva soltanto quello all’epoca, e ancora oggi quel pomeriggio è impresso nella memoria di chi visse, all’epoca bambino vestito da raccattapalle, un momento particolarmente emozionante e di gloria per un circolo che avrebbe scritto, lo ripetiamo, pagine indelebili del tennis e dello sport a Latina e provincia.
Nicola Pietrangeli, quel giorno, aveva la barba lunga e la tuta dell’Italia, perché andava fiero dei colori azzurri, sentendosi italiano come e più di altri, nonostante fosse nato a Tunisi. La stessa Italia che sette anni più tardi avrebbe portato alla conquista della prima Coppa Davis a Santiago del Cile.
Panatta, Barazzutti, Bertolucci e Zugarelli, in campo, fecero la differenza. Fuori, fu lui a lottare come non mai per convincere la politica italiana che era giusto andare a Santiago del Cile, sotto il regime di Pinochet, a prendersi l’insalatiera d’argento.
Avremmo voluto tanto, in un lunedì 1 dicembre molto triste per tutti, parlare con Fernando Romiti e farci raccontare di quel giorno del 1969, di come era stato bello ed emozionante quel pomeriggio. Romiti, però, qualche anno fa ci ha lasciati anche lui. In dote, però, sono rimaste le foto che vedete in questa pagina, che il nostro amico, Guido Malaguti, ci ha gentilmente concesso.
Nicola Pietrangeli e la terra pontina: un binomio perfetto. Ha sempre parlato bene di San Felice Circeo e di tanti altri posti dove ha trascorso estati indimenticabili, momenti molto belli. Ecco, noi Nicola Pietrangeli vogliamo ricordarlo per quei momenti, per quello che ci ha regalato, non solo quel pomeriggio in mezzo al campo insieme a Boro Jovanovic, ma anche fuori dal campo con i suoi racconti.

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