Storia di una piscina mai nata. "Non è il titolo parafrasato di un romanzo della Fallaci, ma la certificazione di un fallimento politico amministrativo iniziato l’8/03/2005 con l’amministrazione Nardi e proseguito in perfetta continuità con questo, dall’amministrazione di Nicola Procaccini con la deliberazione n. 498 del 24/10/2011". Così commenta il reportage fotografico che ci invia il coordinatore locale del Partito democratico Ivano Giuliani, che si è recato nell'area di San Martino dove non si esagera se sono oltre 10 anni che si scava e si lavora per realizzare una piscina.

Una piscina comunale, inizialmente. Realizzata con mutui per un milione di euro circa, che ancora stiamo pagando. Poi un project financing, ovvero la decisione di coinvolgere un privato, che mettesse i soldi per ultimare l'opera, ampliarla, e in cambio avere la concessione per la gestione. "Quattordici anni di iter, appalti passati dalle mani di una ditta ad un'altra, dilapidati 1 milione di euro di fondi pubblici per arrivare al confezionamento di un project financing" sostiene il Dem Giuliani, "con affidamento in concessione a privato per 30 anni della gestione della piscina, pur di consentirne la realizzazione, concessione prorogata nell’ottobre del 2011 da Procaccini da 30 a 40 anni alla stessa ditta e piscina che rimane una chimera".

Un pasticcio, non c'è che dire. Si pensi soltanto che in questo appalto ci sono passate due ditte: prima la Abbate Costruzioni, che poi ha ceduto il ramo d'azienda alla M.A. Costruzioni pubbliche, poi sparita. Una variante al progetto originario, nel 2008, per l'ampliamento della vasca da 36 a 50 metri causò lo sforamento verso gli spogliatoi. Il prefetto chiuse lo stadio. Nel 2011 il tentativo di chiamare in soccorso il privato, la Lg Costruzioni insieme con la società dilettantistica San Martino Servizi e Gestioni. Che ha in concessione le aree tutt'oggi.

"Questo il regalo che il PdL prima e Procaccini dopo hanno fatto a Terracina", tuona Giuliani, "terracinesi costretti ad andare a Priverno e a Fondi per poter usufruire di una piscina ed esempio macroscopico di un fallimento e dell'incapacità politico amministrativa". "14 anni non vi sono bastati?" continua Giuliani parlando direttamente agli elettori, "a questi volete riaffidare le sorti della vostra città? Se questo avete deciso, sappiate che per potervi fare un bagno in piscina dovrete continuare ad andare a Fondi o a Priverno".