Arrivano davanti ai cancelli del canile di Terracina nel loro scatolone, hanno pochi giorni di vita, ammassati l'uno sull'altro in cerca di calore. Li ritrovano così, quasi senza vita, affamati. Per i responsabili che gestiscono il canile di viale delle Industrie la brutta sorpresa è sempre dietro l'angolo, come l'altro giorno quando in un solo pacco erano stipati 20 cuccioli di un paio di settimane di vita. Il giorno dopo, un'altra scatola con 5 cuccioli. L'odissea dei cani è già iniziata e purtroppo non finisce quando entrano nel rifugio che li accudisce con amore e professionalità. No, perché i cani necessitano di cure e vengono portati in strutture specializzate prima di poter tornare al canile. Anzi, è necessario anche un periodo di osservazione al servizio sanitario che fino a quattro mesi fa era attivo in una struttura adiacente al canile e che invece è stato chiuso dalla Asl per incompatibilità strutturali. In poche parole l'immobile di proprietà del Comune richiedeva ordinaria manutenzione ma niente, a quanto pare alle richieste della Asl non sono arrivate risposte. Ecco perché tutti i nuovi ingressi di cani abbandonati, al fine della loro microcippatura e trattamenti sanitari, vengono ospitati dai canili esterni privati convenzionati con il Comune di Terracina per poi fare rientro al canile. Doppio trasporto, spostamenti, costi che aumentano, senza contare i rischi per le povere bestiole. Il sospetto poi è che i cani arrivino dai Comuni limitrofi dove i canili non ci sono. Si tratterebbe, quindi, di un fenomeno di abbandoni "in trasferta".Â