Rugby, Sei Nazioni
15.03.2025 - 17:36
Il gruppo di Aprilia allo stadio Olimpico
Danilo Fischetti e il minuto 60. Come a Twickenham, ma questa volta i suoi compagni stavano per giocare un brutto scherzo alla grande Irlanda, terza nel ranking mondiale, ma sino a qualche settimana fa in cima al mondo. Anche questa volta i suoi 52 caps se li è sudati alla grande, mettendo in campo, come sua abitudine, tutta la forza possibile e immaginabile per arginare le avanzate irlandesi. A fare la differenza, purtroppo in negativo, sono stati i cartelli, soprattutto il “giallo” sventolato sopra la testa di Michele Lamaro, quando l’Italia stava per chiudere in vantaggio la prima frazione. Peccato davvero, perché sarebbero stati per Fischetti, 52 caps di vera e sana gloria.
Il popolo apriliano - L’ultima partita di questo 6 Nazioni di Rugby valeva, e non poteva essere altrimenti, un esodo di massa.
Lo avevano promesso nel tempio di Twickenham, lo hanno confermato sabato pomeriggio, 15 marzo. Detto, fatto, nel catino di viale dei Gladiatori o delle Olimpiadi, non c’è differenza, erano oltre 200 i tifosi giunti da Aprilia per sostenere il loro idolo, Danilo Fischetti, nell’ultimo match della storica rassegna continentale. «Ci siamo sempre, oggi (ndr, ieri) più delle altre volte - ci ha confessato il presidente del Rugby Club Aprilia, Alessandro Martino - Danilo merita tutto il nostro sostegno, è il nostro idolo, il fiore all’occhiello sportivo di una città che è fiera di essere al suo fianco, sempre e in ogni stadio d’Europa». Tanti, tutti vestiti dei colori azzurri e di un club che ha dato i natali, della palla ovale, ad uno dei più forti piloni del mondo e della storia del nostro rugby, che ieri ha toccato i 52 caps.
Edizione digitale
I più recenti
Ultime dalla sezione