Si è risolta senza strascichi legali l’odissea dei sei candidati al concorso della scuola, che lunedì scorso sono rimasti bloccati per diverse ore nell’aula dell’istituto «Rosselli» a causa di un problema al pc che non permetteva di inviare le prove.
Un ritardo che ha generato momenti di caos, visto che sono dovuti intervenire anche i carabinieri del reparto territoriale di Aprilia per raccogliere le testimonianze degli insegnanti in lizza per le cattedre. «Abbiamo concluso il test - ci racconti uno dei candidati - intorno alle 11.45, ma al momento dell’invio degli elaboratori al Cineca si è riscontrato un problema sulla piattaforma informatica. Per alcuni non c’era il backup, per altri sembrava che non fosse stato salvato il file sul computer. I tecnici hanno così lavorato per recuperare gli elaborati, anche perché l’alternativa sarebbe stata solo quella di sigillare i pc. Di certo non potevamo uscire senza che fosse completata l’operazione».
Ma il recupero dei file non è stata una passeggiata, ci sono volute tre ore per completare tutta la procedura. Un’attesa stressante per i docenti, tra i quali una donna all’ottavo mese di gravidanza. Un problema che ha ritardato la loro partenza, in gran parte provenivano dalle Marche e che hanno potuto far ritorno a casa solo a notte inoltrata.  «In primo momento volevamo chiedere di ripetere il compito, ma questa strada - continua un candidato - sarebbe stata poco praticabile, avrebbe generato una valanga di ricorsi. Voglio ringraziare la solerzia della commissione di vigilanza e i tecnici di laboratorio dell’istituto, grazie a loro siamo riusciti a recuperare gli elaborati». Questo però non cancella gli errori. «E’ stato un vero massacro. Il Miur - continua - non rispondeva e che il Cineca in un primo momento non ci dava informazioni utili. Per fortuna abbiamo svolto il compito al Rosselli, la disponibilità dei tecnici della scuola è stata determinante».