Ancora polemiche cifre sulla riduzione della Tari. Nei giorni scorsi il Comune di Aprilia, con una delibera di giunta, ha abbattuto in media del 16% le tariffe, una manovra vista con scetticismo dal Partito Democratico che denuncia l’inesistenza di una copertura economica adeguata. Paventando il rischio che la diminuzione si trasformi in un boomerang per l’amministrazione e per i cittadini. «Le spese per la gestione dei rifiuti passano da quasi 14 milioni di euro a 13 milioni di euro, un risparmio - spiega il segretario locale del Pd, Alessandro Mammucari - che consente di ridurre le spese. Ma da dove vengono questi risparmi? Da voci che sono il frutto di valutazioni contabili dell’amministrazione, ovvero discrezionali. E infatti, come per magia, nel Pef 2017 per la prima volta si inserisce quale valore della riduzione dei costi le entrate per evasione per 500 mila euro».

Al tempo stesso, sostiene il segretario del Pd, il fondo accostamenti per evasione è stato ridotto di altri 500 mila euro, riducendo i costi complessivi per la gestione dei rifiuti. «In questo modo ottengono il risparmio che consente - continua Mammucari - la riduzione. Ma il bello di questa vicenda è che nel 2015 un nostro emendamento, che chiedeva di tenere delle entrate per evasione Tari ai fini del Pef, venne bocciato dal dirigente del settore Finanze perché ritenuto illegittimo. Dopo anni di speranze questa giunta ancora non riesce a usufruire di una gestione efficiente dei tributi».