Ecco i dettagli dell'operazione Narcos, portata a termine dai carabinieri di Aprilia nella giornata di ieri.

Uno dei leader del gruppo, il 47enne di Cisterna Marco Toppi, era in contatto diretto con una coppia di italiani che viveva stabilmente in Colombia, Paolo Racanicchi, 52enne di Roma e Ketty Riccio, 40enne di Velletri, i quali erano in grado di procurare grossi quantitativi di cocaina purissima dai cartelli dei produttori colombiani. A maggio di quest’anno, Marco Toppi, insieme a Marco Bruni, 46enne di Genzano, e Maurizio Lausi, 38enne di Ardea, inviano in Colombia Marco Mingardi, Massimo De Meo, Pierluigi Ciafriglia, 45enne di Anzio e Valentina Sibilia, 33enne di Sezze. 

 

Attraverso un’organizzazione ben collaudata, capace di importare cocaina purissima direttamente dalla Colombia, erano diventati un punto di riferimento per il mercato locale dello spaccio di una vasta area che in maniera trasversale abbraccia l’area nord di Aprilia fino a Cisterna e i Castelli Romani, scendendo verso sud fino a Latina e Sezze.
Finora l’ossatura principale del sodalizio di narcotrafficanti era rimasta al di fuori di ogni sospetto perché l’organizzazione riusciva ad essere completamente autonoma nell’attività di approvvigionamento della sostanza stupefacente.
Dalle indagini dei carabinieri del nucleo operativo del reparto territoriale di Aprilia, emerge che a gestire l’attività illecita erano Marco Toppi detto Massimo di Cisterna, Marco Bruni di Genzano e Maurizio Lausi di Ardea. Un ruolo chiave comunque lo rivestiva Paolo Racanicchi, fratello adottivo del secondo e suocero del terzo, vero e proprio motore del traffico di cocaina.